Regione FVG : nuovo regolamento per il benessere animale. Norme anche per pesci e canarini

Nuovo regolamento per il benessere animale in Friuli Venezia Giulia: vietato tenere i pesci rossi nelle bocce di vetro e i cani a catena per più di otto ore.

cat_watching_fish_pot_64I pesci rossi non potranno più essere tenuti nelle classiche bocce sferiche, rettili e piccoli mammiferi dovranno avere a disposizione gabbie con determinati requisiti, i cani dovranno disporre di uno spazio per “sgranchirsi” di almeno 15 metri quadrati se tenuti in un cortile o in un box, mentre se ospitati in appartamento dovranno essere portati a passeggio almeno due volte al giorno. Sono alcune delle regole inserite nel nuovo regolamento per la salvaguardia del benessere animale approvato dalla giunta e votato all’unanimità del Consiglio. Un documento dettagliato che la Regione ha redatto per prima in Italia e che, a differenza di simili strumenti normativi, non tratta solo le condizioni nelle quali devono essere tenuti cani, gatti o cavalli ma pure pesci rossi, iguana, falchi, criceti e tutti gli animali non convenzionali che ormai siamo abituati a vedere tra le mura domestiche.

Un lavoro e predisposto dal servizio veterinario della Regione da Manlio Palei e dal medico veterinario dell’Azienda sanitaria triestina, Paolo Zucca e dalla referente per l’Igiene urbana veterinaria della Regione, Sabrina Loprete.
Il regolamento è già consultabile sul sito della Regione e entrerà in vigore dalla sua prossima pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Finora non tutti i Comuni avevano adottato norme per il benessere animale e quelli che l’avevano fatto limitavano le indicazioni a cani, gatti, colombi, gabbiani o cavalli. Lo strumento redatto dalla Regione servirà ad unificare le regole e permetterà anche alle forze dell’ordine di intervenire in casi in cui non si rasenti il limite del maltrattamento all’animale ma si presenti unicamente un venire meno del suo benessere.

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Spicca una novità che in quanto a benessere, figura quasi minimizzata per la scelta del numero di ore che non sono poche e cioè la possibilità di tenere un cane a catena per non più di 8 ore al giorno e l’obbligo di usare una catena a scorrimento con moschettone lunga 4 metri.

«I cani – si legge – non devono essere lasciati in terrazze o balconi senza possibilità di accesso all’interno dell’abitazione e non devono essere segregati in modo continuativo in trasportini o contenitori di vario genere, sia all’interno che all’esterno dell’abitazione. Per i cani e i gatti custoditi in ambiente domestico, la superficie di base del recinto non deve essere inferiore a metri quadrati quindici. Ogni recinto non può contenere più di due cani adulti con gli eventuali loro cuccioli in fase di allattamento». Ai gatti che vivono buona parte della giornata all’esterno dell’abitazione deve essere garantito un riparo per i periodi di clima avverso e per la notte, nonché la disponibilità di un ricovero sufficientemente riscaldato all’interno dell’ edificio in caso di malattia. Va assicurata la quotidiana pulizia della lettiera.

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Previste indicazioni anche per i gestori di supermercati, che potranno vietare, del tutto o limitatamente ad alcune fasce orarie, l’accesso ai cani, ma potranno anche mettere a disposizione carrelli appositi o altri presidi ove collocare il cane, o riservare determinate aree ove l’accesso è garantito. Ampia la sezione del regolamento dedicata ai piccoli mammiferi (criceti, porcellini d’India, topolini bianchi…).

Ad esempio, per il fondo della loro gabbietta è fatto divieto di utilizzare la sabbia per gatti. Per gli uccellini ospitati all’interno di abitazioni le gabbie, che non dovranno essere di forma rotonda, «non devono essere collocate a terra – prescrive il regolamento – e devono essere posizionate lontane da fonti di calore o di freddo, in una zona ben illuminata e tranquilla».
Un regolamento che norma la detenzione degli animali negli allevamenti, insomma, e che indica ai sindaci come comportarsi in caso di rinuncia da parte di un proprietario di un animale. Ma anche un testo che istituirà un registro regionale dei falchi, indica le caratteristiche della figura di educatore cinofilo e fornisce diverse regole che potranno essere utili anche per chi vende o acquista un animale.

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