Reggio Calabria, muore tragicamente un elefante del circo. La LAV chiede spiegazioni

elefante reggio calabriaAl circo Lidia Togni, attendato a Reggio Calabria dal 24 Settembre al 12 Ottobre, è accaduto un tragico episodio, che riporta inevitabilmente l’attenzione sulle sofferenze degli animali reclusi a vita nei circhi ed utilizzati negli spettacoli.

Lo afferma in una nota la Lav Reggio Calabria. Tutti i giorni, davanti al tendone, i volontari dell’associazione animalista in presidio testimoniavano con la loro presenza l’assurdità di usare gli animali per divertire il pubblico.

Il pachiderma è morto il 10 ottobre. Si tratta delll’unico elefante detenuto dal Circo Togni, che era stato pure protagonista della foto con Mons. Morosini al momento della benedizione del circo da parte del vescovo e la Lav chiede al sindaco di disporre i dovuti accertamenti per verificare le cause del decesso e stabilire in che condizioni di salute si trovava l’animale detenuto dal circo.

La Lav e altre associazioni animaliste ricordano che, recentemente, la Federazione Europea dei Veterinari (FVE) (che comprende anche la FNOVI, cioè l’Ordine nazionale dei Veterinari Italiani) ha reso nota una posizione ufficiale nella quale sottolinea che “l’uso di mammiferi esotici, specialmente elefanti e grandi felini (leoni e tigri) nei circhi riflette una visione tradizionale, ma obsoleta, degli animali selvatici.

Questi animali hanno lo stesso patrimonio genetico dei loro simili che vivono in natura, e mantengono perciò gli stessi comportamenti istintivi e bisogni naturali che non possono essere soddisfatti in un circo itinerante; soprattutto in termini di alloggi e di rispetto alla possibilità di esprimere comportamenti normali”. Insomma bisogna proibirne la presenza e l’utilizzo senza se e senza ma. In Italia, sono circa 2000 gli animali esotici che vivono nei circhi, di questi una cinquantina sono elefanti. In molti Paesi Europei (9), il divieto c’è già. L’Italia consente lo sfruttamento degli animali esotici e finanzia  le attività circensi con soldi pubblici

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