Reggia di Caserta, cavallo costretto a trainare la carrozza stramazza al suolo e muore

Morire per permettere ai turisti di fare il “giretto” in carrozza sotto il sole cocente. E’ quel che successo ieri ad un povero cavallo che trasportava i turisiti a Reggia di Caserta. Ad un certo punto non aveva più fiato né forza ed è stramazzato al suolo perché il suo cuore ha ceduto per la troppa fatica. 

“Nonostante il caldo, i cavalli continuano a salire e scendere a pieno carico, trainando carrozzelle e trogloditi” – ha detto Nicola Campomorto, referente di ENPA Campania “uno di loro oggi non ha più resistito e poco fa si è accasciato in terra. È morto. Ora verrà presto sostituito come si sostituisce un bus per turisti, era quello il suo utilizzo. Quando fate una scelta, assicuratevi di non arrecare sofferenze agli altri, animali inclusi”.

Tutti si chiedono come sia possibile utilizzare nel 2020 un cavallo con una carrozza per trasportare gente soprattutto in queste giornate di alte temperature, quando il termometro segna 40 gradi.

Un servizio da eliminare

Il servizio carrozze ippotrainate, è gestito in concessione dalla società Tnt. Sdegno e rabbia anche da parte di Rinaldo Sidoli, portavoce di Alleanza Popolare Ecologista (Ape)“Dopo questa grave tragedia ci auguriamo che il sindaco Carlo Marino lavori con urgenza su un Regolamento per la tutela degli animali che vieti l’uso degli equidi con temperature superiori ai 30 gradi. Quanto accaduto oggi è una ferita che deturpa l’immagine del Bel Paese. Alla triste scena, che ha toccato il cuore di tutti coloro che amano gli animali, hanno assistito anche dei bambini. Una vera indecenza.”

I bambini guardano angosciati il cavallo morto.

“Questi esseri innocenti trasportano i turisti con il muso a dieci centimetri dall’asfalto, che in estate raggiungono i 55 gradi centigradi. Non c’è tradizione che possa giustificare la sofferenza degli animali. Sollecitiamo il governo affinché sblocchi l’emendamento che cancella il servizio a trazione animale, approvato in Commissione trasporti il 9 luglio 2019. Questo esecutivo ha una tale maggioranza che può operare effettivamente un cambiamento di grande portata etica e culturale. È il momento giusto per mettere fine alla sofferenza dei cavalli, abrogando l’art. 70 del codice della strada e delle disposizioni della legge 21/1992″ – conclude Sidoli.

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