Rabbia per il lupo impiccato all’albero in provincia di Rieti: Bernini intraprenderà azioni contro il governo

Dietro l'uccisione del lupo c'è la mano assassina dei pastori. L'Onorevole Bernini parla di danni causati del governo per una politica preventiva praticamente assente.

Pendenza (RI) – E’ caccia aperta al o ai responsabili che hanno ucciso nella giornata di ieri un altro lupo questa volta in provincia di Rieti.  La pagina Facebook Il Guardiano dell’Ombra scrive : “Il biglietto attaccato al cappio recita più o meno così: mangiato pecore e vitelli e non abbiamo ricevuto nessun rimborso”. Duro il commento dei 5 Stelle e del portavoce On. Paolo Bernini: 

“Questo Governo, tra i tanti suoi orrori, sarà annoverato come il peggiore di tutti per la Natura e soprattutto per il prezioso patrimonio naturale della nostra biodiversità. Nessuno è mai stato tanto ottuso e incapace !!!”

“L’uccisione deliberata e senza necessità di un ennesimo lupo in provincia di Rieti,” continua Bernini,  “dimostra l’assenza dello Stato sul territorio e l’inadeguatezza di ogni intervento nel settore dell’agricoltura e della tutela della fauna selvatica. Non ci sono più scuse per un Ministro come Galletti che oltre a balbettare una infinita serie di inutilità durante i question time, non solo si permette di non rispondere da mesi alle nostre interrogazioni ma non è nemmeno in grado di agire per fermare la strage dei bracconieri legittimati a considerare i lupi come i nemici della natura.”

Urge la necessità di porre in essere delle politiche di salvaguardia e di tutela della specie.

“I veri nemici siamo noi esseri umani e i «lupi cattivi» siedono in parlamento, incapaci di politiche e strategie di tutela della Natura tutta. Tali attività non sono opinabili ma sono obbligatorie e non soltanto per una questione morale ed etica”- afferma il deputato dei 5 stelle.

Si passa alle azioni legali

“Insieme al mio staff e ai miei avvocati stiamo valutando il percorso legale da intraprendere contro questo Governo per il danno compiuto su specie particolarmente protette che sono patrimonio indisponibile dello Stato e quindi di tutti i cittadini” – conclude Paolo Bernini.

Intanto sono in corso le indagini per identificare i responsabili sui quali la LAV ha posto una taglia di 10.000 euro per chiunque sia di aiuto nelle ricerche.

 

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