Prati stabili e tranquillità aiutano la proliferazione di fiori e piante selvatiche: le api ritornano

Il lock down in seguito all'emergenza Covid-19 ha dato modo alle piante selvatiche di proliferare e con esse al ritorno delle api che possono facilmente impollinare.

Assenza di traffico e riduzione repentina dei livelli di inquinamento, pochissime falciature nei campi; sono solo alcuni degli effetti, sì sembra strano dirlo, positivi del lockdown causato dal Coronavirus. Questi effetti benigni stanno caratterizzando la primavera 2020 con un ritorno delle impollinazione delle api e degli ecosistemi urbani. Insomma, il Covid19 potrebbe essere il motore primario del ritorno e del ripopolamento di  molti animali. Difatti, il ripristino degli ecosistemi urbani e non, sta riportando in vita anche moltissime piante selvatiche.

Secondo le dichiarazioni di Plantlife, una delle maggiori organizzazioni europee per la salvaguardia delle piante selvatiche, anni e anni di edilizia e falciature dei campi hanno cancellato ettari di prati naturali e di biodiversità; le piante selvatiche, ma anche quelle più rare, sono state ridotte a vivere negli angusti ecosistemi dei cigli delle strade.

L’importanza dei prati stabili

La trasformazione graduale dei terreni per lo sfruttamento agricolo lo sfalcio dei prati stabili, ha confinato la biodiversità delle piante ai lati delle strade, dove Plantlife calcola che possano annidarsi e vivere circa 700 tipi differenti di piante rare, la cui vita e funzione sono essenziali per le popolazioni di animali come le api, gli uccelli, i pipistrelli etc etc.

Si, perché piante selvatiche e animali hanno da sempre un importantissimo rapporto di interscambio vitale per la preservazione del loro ecosistema. Le piante si appoggiano per l’80% ad animali come ad esempio le api per trasportare il polline dalla pianta maschio a quella femmine; così facendo, saranno proprio le piante stesse a fornire più polline e nettare ad animali ed insetti che ne hanno bisogno.

Basterebbe lasciare crescere queste piante selvatiche per ripristinare non solo la popolazione delle api, ad esempio, ma anche quella di un ecosistema urbano ormai andato perduto dalle lavorazioni agricole e dalla costruzione edilizia dell’uomo. Ma adesso, la crisi dovuta al Covid-19, ha momentaneamente arrestato processi umani come le falciature e la cattiva gestione delle costruzioni edilizie. Insetti e piante selvatiche stanno timidamente ringraziando.

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