Pisa mette al bando i test sugli animali con il centro 3R

Ridurre, e in futuro eliminare del tutto, i test sugli animali.

La notizia è riportata da Repubblica che descrive l’obiettivo del Centro 3R. Nato dalla collaborazione tra le università di Pisa e Genova. Sessantuno i docenti, tra professori e ricercatori dei due atenei, impegnati nel team multidisciplinare che vede lavorare insieme esperti di bioingegneria, informatici, veterinari, medici e ingegneri dell’informazione. Sei i dipartimenti coinvolti. L’obiettivo è mettere a punto un metodo scientifico che consenta di sostituire la sperimentazione animale con metodi alternativi. A dirigere il centro la professoressa Arti Ahluwalia, professoressa di bioingeneria dell’Università di Pisa e direttrice del centro Piaggio.

Il centro aiuterà gli studenti e i futuri ricercatori a sviluppare un approccio “multidisciplinare” alla ricerca inserendo nella didattica e nella formazione universitaria i principi delle 3R (replacement, reduction e refinement) da cui trae ispirazione il nome del progetto. Sarà inoltre creata una piattaforma web per scambiare materiale e condividere le conoscenze.

“Lo scopo del centro – spiega Ahluwalia – è diffondere una serie di conoscenze che consentano di sviluppare tecnologie più adeguate in modo da da evitare l’utilizzo degli animali o, almeno, ridurne il numero e limitare la loro sofferenza”. “Insegneremo agli studenti, ad esempio, come progettare bene un esperimento così da limitare il numero di animali impiegati nella sperimentazione” spiega Ahluwalia che sottolinea come la bioinformatica e l’utilizzo delle tecniche moderne possa “aiutare tantissimo a ridurre il numero di test sulle cavie”.

Non si parla solo di ricerche sui farmaci, ma anche di tantissimi test di base (studi sui meccanismi cellulari o biomolecole) in cui oggi vengono impiegati gli animali ma che potrebbero essere svolti con tessuti in vitro tridimensionali. Metodi innovativi, all’avanguardia, con cui salvaguardare la salute, e la vita, degli animali. Dare vita, in sostanza, a una sperimentazione animale responsabile.

Proprio due giorni fa la Lav, la Lega anti vivisezione, ha lanciato l’allarme sull’aumento del numero di animali usati nella sperimentazione. Nonostante la legge nazionale e la normativa europea indichino come “prioritari” i metodi alternativi, il numero delle cavie uccise ogni anno in Italia è passato da 586.699 nel 2015 a 611.707 nel 2016. 

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