Petizione per abbassare l’iva del latte vegetale: berlo non deve essere un lusso per pochi

Il latte vegetale ha un tasso troppo alto pari al 22% mentre gli altri alimenti è al 4%. Eppure non è un bene di lusso.

“L’intolleranza non è un lusso, abbassate l’IVA dal 22 al 4% sul latte vegetale”. È questo il titolo della petizione online lanciata dal Salvagente sulla piattaforma Change.org, a sostegno delle bevande vegetali alternative al latte di derivazione animale.

La questione si apre solo sul fronte delle allergie, ma è da considerare che sono sei milioni gli italiani che adottano una dieta senza derivati animali e scelgono di usare il latte vegetale nelle proprie ricette, a colazione o per fare dei buonissimi dolci. Ma acquistare bevande vegetali alternative ai derivati animali sembra un lusso.  Il latte vaccino infatti, viene venduto con l’Iva agevolata al 4%, mentre sui “latti” a base di soia, mandorle, avena, riso e simili, grava un’imposta sul valore aggiunto del 22%, alla stregua di Ferrai, Dom Pérignon, un collier di Bulgari o una maxi tv a schermo curvo”. 

Sscelta etica e consapevole ma anche una questione  di salute per molti. L’articolo continua citando le malattie genetiche come la galattosemia e forme acute di allergie alle proteine del latte, che causano seri disturbi anche nella primissima infanzia, come vomito, nausea, diarrea fino allo choc anafilattico. Tali sintomatologie, non vengono considerate nel nostro paese con la stessa attenzione di altre patologie come la celiachia, per la quale lo Stato prevede un contributo mensile a sostegno degli acquisti per le persone che ne soffrono.

 Secondo l’European Academy of Allergy and Clinical Immunology (EAACI), almeno il 25% dei bambini in età scolare nel Vecchio Continente soffre di un’allergia; quelle di origine alimentare son comprese tra il 4% e il 7%. Secondo la Federazione degli ordini dei medici in Italia gli allergici sono ancora di più: ne soffrono il 4,5% degli adulti e il 10% dei bambini. Al contrario degli intolleranti al lattosio che possono contare sul latte specifico che gode dell’Iva al 4%, gli allergici alle proteine del latte (caseina, β-lattoglobulina, α-lattoalbumina, sieroalbumica, ecc.) non hanno alternative se non le bevande vegetali.

In altri paesi europei l’Iva per i “latti” vegetali è decisamente inferiore: 10% in Spagna, 5,5% in Francia e addirittura detassata in Gran Bretagna. In Italia l’IVA rimane al 22% mentre rimangono al 4% pane, frutta, ortaggi, l’olio e gran parte degli alimenti di base.

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