Per la prima volta vietati i purosangue al palio di Asti per impianti non idonei

Hanno abbassato la testa gli organizzatori del Palio che hanno ricevuto l'alt del Sindaco Maurizio Rasero: i purosangue non correranno.

L’amministrazione del Palio di Asti, ora si deve arrendere all’ordinanza  n.209 del 3 agosto 2013, che vieta l’utilizzo dei cavalli di razza purosangue inglese, nei percorsi privi delle caratteristiche tecniche analoghe a quelle degli impianti ufficialmente autorizzati dal Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali per le corse di galoppo. Da quest’anno niente purosangue quindi.

L’obiettivo generale rimane quello di tutelare la salute e l’incolumita’ pubblica nonche’ la salute e il benessere degli equidi impiegati nelle manifestazioni popolari, pubbliche o aperte al pubblico.
Alla base della reiterazione delle norme figura infatti il ripetersi ad Asti, di incidenti che mettono a repentaglio la salute e l’integrita’ fisica degli animali, nonche’ l’incolumita’ dei fantini e degli spettatori presenti.

Negli ultimi anni, il Ministero ha rilevato un maggiore impiego dei cavalli di razza purosangue inglese (PSI) nelle manifestazioni organizzate una di queste è il Palio di Asti che dal suo inizio ha visto morire nell’ippodromo ben 14 cavalli. Dal 2015 e fino alla prima meta’ del 2016, secondo il Mipaaf, c’è stato  un incremento significativo del numero di incidenti che hanno visto prevalentemente il coinvolgimento di cavalli di razza purosangue inglese.

Il palio di Asti, tra spettatori delusi e purosangue felici, inizia comunque il 17 settembre con i mezzosangue. A manifestare il proprio dissenso fuori dai cancelli dell’area di corsa, saranno presenti gli attivisti per i diritti degli animali, che anche quest’anno grideranno il propio no al palio dello sfruttamento animale.

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