Probabilmente era solo questione di tempo. Già nel 2018 delle microparticelle di plastica erano state trovate nel corpo umano. I ricercatori avevano analizzato le feci di persone provenienti da otto diversi paesi. All’epoca, gli autori dello studio hanno evidenziato che la scoperta indicava che la contaminazione da plastica era già diffusa in tutta la nostra catena alimentare. Ora, una nuova analisi dimostra che questi residui sono presenti anche nel nostro sangue.
I test sono stati condotti nei Paesi Bassi da scienziati della Vrije Universiteit di Amsterdam e dell’Amsterdam University Medical Center e hanno dimostrato che minuscole particelle di plastica vengono assorbite nel nostro flusso sanguigno. Sono stati utilizzati campioni di 22 donatori anonimi e 3/4 di loro avevano microparticelle di plastica.
I ricercatori hanno cercato la presenza di cinque tipi di polimeri (sostanze chimiche utilizzate nella produzione di plastica) nei campioni. L’analisi ha indicato che la concentrazione totale di particelle di plastica nel sangue dei 22 donatori era in media di 1,6 µg/ml, che è paragonabile a un cucchiaino di plastica in 1.000 litri di acqua (dieci grandi vasche da bagno). Un quarto dei donatori testati non aveva quantità rilevabili di particelle di plastica di alcun tipo nel sangue.
Polietilentereftalato ( PET ), polimeri di polietilene e stirene erano i tipi di plastica più comuni trovati nei campioni di sangue, seguiti dal poli(metilmetacrilato).
“Abbiamo dimostrato che il nostro flusso sanguigno, il fiume della vita che scorre dentro di noi, per così dire, contiene plastica”, – afferma la ricercatrice Marja Lamoree della Vrije Universiteit Amsterdam. “Questa raccolta di dati, prima del suo genere e dovrà essere ampliato per ottenere informazioni sulla diffusione dell’inquinamento da plastica nei corpi umani e sui danni che provoca alla nostra salute.
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