Il caso scoppio qualche mese fa, quando si parlò di più di 400 cani destinati a finire non si sa dove e affidati alla nota staffettista Notaristefano. “La vicenda ha avuto inizio lo scorso Marzo quando ho diffidato per la prima volta il Comune di Palermo dal procedere con la deportazione dei cani, nonché dal cederli dietro compenso economico all’Aivac e, per di più, sapendo che sarebbero finiti in una struttura sprovvista delle autorizzazioni necessarie per legge. Mi fu risposto, con nota protocollata dal Dott. Marchese dirigente del settore area tecnologica, comunicazione, sport e ambiente che quanto da me asserito non corrispondeva al vero e che, sia la struttura che la procedura di affido da lui autorizzate, erano conformi alla normativa in vigore.
Ma, certo di essere dalla parte della verità, non mi sono arreso e ho provveduto a presentare un esposto in procura, allegando tutta la documentazione necessaria.
Successivamente, con il supporto del neo consigliere Igor Gelarda del M5S, ho chiesto la convocazione di un tavolo tecnico, al quale nè il Sindaco nè il Prefetto hanno dato seguito alle nostre richieste e nel frattempo, tramite regolare richiesta di accesso agli atti, ho scoperto il grande giro di soldi che ruota intorno a questi cani.
Ed e’ proprio attraverso i miei esposti e i conseguenti rinvii a giudizio di funzionari con delega al randagismo che auspico che finalmente anche in Sicilia, gli amministratori locali, comprendano la gravità delle loro omissioni causate dalla mancata applicazione della L 281/91 e il conseguente sperpero di denaro pubblico di cui si rendono autori.” Conclude il deputato Bernini.
Decisivo l’intervento della Presidente dell’Associazione Pavi Serena Dentici che specifica:–“In data 7 Agosto 2017, su disposizione del GIP Nicola Aiello, si è positivamente conclusa la vicenda riguardante i cani affidati dal Comune di Palermo all’associazione Aivac, presieduta da Antonio Capizzi e da Chiara Notaristefano.”
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