Il ministero olandese dell’agricoltura, ha reso noto che due allevamenti di visoni nei Paesi Bassi sono stati messi in quarantena dopo che delle tracce di coronavirus sono state rilevate negli animali.
Allevati in condizioni terribili, i visoni sono tenuti in stretto isolamento in minuscole e anguste gabbie di ferro. Il ministero ha precisato che gli animali hanno manifestato sintomi che includevano problemi respiratori, aggiungendo che gli stessi hanno contratto il virus dai dipendenti dell’azienda positivi al Covid-19.
Di conseguenza è vietato spostare i visoni e le loro deiezioni dalle fattorie di pellicce. L’aria e il suolo delle strutture saranno testati ed è stato consigliato alle persone di non avvicinarsi in prossimità delle aziende agricole. Carola Schouten, ministro olandese dell’agricoltura, ha introdotto una misura che richiede a tutti gli allevatori di visoni, di segnalare al governo eventuali malattie respiratorie o l’aumento della mortalità negli animali.
Le città in cui si trovano gli allevamenti di pellicce, Germet-Bakel e Laarbeek, si trovano nella regione settentrionale del Brabante, dove si è registrato il peggior focolaio di coronavirus dei Paesi Bassi. Secondo quanto riportato da Dutch News, le due fattorie insieme, contano più di 20.000 visoni.
Per fortuna, i Paesi Bassi hanno introdotto negli ultimi anni un divieto di allevamento di pellicce. Le nuove fattorie di visoni non sono consentite e gli allevamenti di pellicce esistenti saranno gradualmente eliminati entro il 2024. Tuttavia, è ormai chiaro che l’allevamento di pellicce dovrebbe essere rivalutato in relazione a questa crisi come un’attività necessariamente da abolire dovunque si trovi, Italia compresa.
Resta inteso che i visoni in gabbia erano presenti nell’ormai famigerato mercato umido di Wuhan, luogo in cui ha avuto inizio la pandemia.
L’associazione Respect for Animals, esorta tutti i governi a vietare al più presto l’allevamento di pellicce e chiede ai consumatori di continuare a respingere il commercio crudele e inutile di pellicce. Il gruppo animalista, invita anche il governo cinese a elencare gli animali da pelliccia non come “bestiame” standard, ma come “animali selvatici” con particolari diritti e vincoli di tutela. Infatti la volpe e il visone allevati in allevamenti di pellicce, non sono addomesticabili e non sono paragonabili al bestiame.
I recenti provvedimenti della Cina per limitare i mercati degli alimenti per animali selvatici, dovrebbero includere anche animali allevati per altri motivi, tra cui per l’intrattenimento, la medicina tradizionale e per la pelliccia. Questa decisione sarebbe necessaria non solo per motivi di benessere degli animali, ma soprattutto per la salute umana.
In Italia rimangono attivi 20 allevamenti di visoni
in Italia, secondo Essere Animali, gli allevamenti di visoni da pelliccia, sarebbero circa una ventina. Negli ultimi anni 5 allevamenti hanno chiuso l’attività e la produzione nazionale è passata da 160.000 a 145.000 visoni uccisi. Il pensiero ora va a quelli che si trovano ancora in gabbia in attesa di essere uccisi dal covid o dal gas! In entrambi i casi muoiono a causa degli errori umani.
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