Oggi è la giornata mondiale degli oceani: i mari sono inquinati e in pericolo

Gli oceani si trovano ad affrontare pressioni senza precedenti da fattori che vanno dall'inquinamento ai cambiamenti climatici

La Giornata mondiale degli oceani, celebrata in tutto il mondo oggi 8 giugno, è un evento annuale progettato per creare consapevolezza sui benefici che l’umanità ottiene gratuitamente dall’oceano. 

Problemi come rifiuti di plastica e di altro genere, il calo del livello dell’acqua, le impurità nell’acqua, sono solo pochi dei tanti allarmi che ci indicano la necessità di preservare e conservare i nostri oceani. Sono i polmoni del nostro pianeta e forniscono la maggior parte dell’ossigeno che respiriamo.
 
Il tema della Giornata mondiale degli oceani 2020 è “Innovazione per un oceano sostenibile”. Gli oceani si trovano ad affrontare pressioni senza precedenti da fattori che vanno dall’inquinamento ai cambiamenti climatici, alla pesca eccessiva. E si prevede che queste pressioni aumenteranno sempre di più in futuro.
 
Più della metà delle persone sulla Terra vive a pochi chilometri dall’oceano, ma anche coloro che non vivono da nessuna parte vicino al mare dipendono dal massiccio ecosistema di acqua salata che copre quasi i tre quarti del nostro pianeta. Gli scienziati avvertono che il mare sta cambiando rapidamente e che i nostri numerosi usi della sua generosità devono essere gestiti in modo molto più sostenibile.
 
Nel 2004, Ocean Project e World Ocean Network hanno lanciato una petizione di quattro anni alle Nazioni Unite per riconoscere ufficialmente l’8 giugno come Giornata mondiale degli oceani. Quattro anni dopo, nel dicembre 2008, una risoluzione delle Nazioni Unite ha designato il giorno degli oceani.
 
Gli oceani coprono il 71% della superficie terrestre, trattengono il 97% dell’acqua del pianeta e forniscono la maggior parte dell’ossigeno. Gli oceani svolgono un ruolo chiave nella regolazione del tempo e del clima. L’acqua che evapora dagli oceani cade nell’entroterra sotto forma di pioggia, che poi utilizziamo come acqua potabile e per le colture in crescita. Negli oceani sono stati scoperti una varietà di composti medicinali salvavita, inclusi farmaci antinfiammatori e antitumorali. La biodiversità del mare è sorprendente. Gli scienziati hanno identificato circa 200.000 specie marine.
 
Le minacce agli oceani includono inquinamento, pesca eccessiva, specie invasive e crescente acidità degli oceani a causa dell’uso estensivo di combustibili fossili. L’inquinamento degli oceani dovuto alla plastica ha raggiunto il livello di una vera crisi globale. Sta avvelenando la vita marina, colpendo la salute umana e i mezzi di sostentamento in modi che solo ora stiamo iniziando a comprendere. Si stima che circa 8 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica entrino globalmente negli oceani ogni anno, creando una minaccia crescente. Questo potrebbe avere effetti potenzialmente devastanti sul fragile equilibrio dell’ecosistema marino.
 

Emergenza rifiuti versati nell’oceano


 

Secondo il WWF l’inquinamento degli oceani dovuto alla plastica ha raggiunto il livello di una vera crisi globale. Sta avvelenando la vita marina e colpendo la salute umana. Si stima che circa 8 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica entrino globalmente negli oceani ogni anno, creando una minaccia crescente. Questo potrebbe avere effetti potenzialmente devastanti sul fragile equilibrio dell’ecosistema marino.
 
Il problema è che l’oceano è sfruttato da troppi e a proprio piacimento. Questa situazione incontrollata favorisce il suo degrado e conduce all’esaurimento delle sue risorse. Inoltre, l’oceano è stato considerato per lungo tempo come un’enorme discarica nella quale poteva essere riversato qualunque genere di rifiuti.

Inquinare il mare, per esempio con la plastica che gettiamo sulle spiagge, significa peggiorare in modo sostanziale la nostra qualità della vita, in tutti gli snodi essenziali delle risorse naturali: acqua e aria. Insieme, entrambe, a rischio inquinamento.

E’ fondamentale ricordare che ogni 60 secondi, finisce nei mari l’equivalente di un camion pieno di rifiuti, a partire dalla micidiale plastica e microplastica.  Al punto che, secondo le analisi e le previsioni dell’Onu, il futuro che ci attende a breve, è che entro il 2050, negli oceani, nei nostri mari, ci sarà più plastica che pesci. 

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