Muore in un incidente di caccia Marco, un ragazzo di soli 20 anni di Rieti

    La fucilata killer è stata esplosa un cacciatore di 70 anni

    Rieti – Pretendiamo lo stop alla caccia. Questo è ciò che chiede in massa la gran parte del popolo italiano che sta assistendo ad un vero e proprio bollettino di guerra dove le vittime sono anche giovani che non superano i 20 anni. E’ di qualche settimana fa la morte di Nathan il diciannovenne che è stato ucciso in circostanze molto simili a questa.

    Le dinamiche

    La vittima è un giovane cacciatore di nome Marco Tosti, di Santa Ruffina, in provincia di Rieti. Ieri mattina si è recato nelle campagne della zona per partecipare ad una battuta di caccia al cinghiale ma l’incidente che è accaduto è sempre dovuto all’eccesso di adrenalina e alla scarsità di cervello. Il ragazzo infatti si era nascosto dietro ad un cespuglio per attendere la preda. Da una distanza di soli dieci metri, un cacciatore di 70 anni vedendo il fogliame muoversi, ha sparato senza sapere cosa andava a colpire. La pallottola è arrivata dritta all’arteria femorale sinistra, provocando un’esplosione di sangue e dolore. Da lì la corsa all’ospedale San Camillo de Lellis di Rieti dove i medici hanno tentato di fermare l’emorragia ma Marco è morto dissanguato. 

    Per il cacciatore di 70 anni la Procura ha aperto un fascicolo per reato di omicidio colposo. Per ENPA – “La responsabilità politica e morale di questa nuova morte di caccia ricade su chi non ha raccolto l’appello alla chiusura della stagione venatoria e mi riferisco al governo”. Michela Vittoria Brambilla, presidente di LEIDAA scrive sui social:“Anche oggi una giovane vita è stata spezzata durante una battuta di caccia al cinghiale. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alla famiglia della vittima ma allo stesso tempo profondo disappunto per la sostanziale indifferenza delle autorità competenti.”

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