Ministero della salute sblocca le sterilizzazioni ma rimangono a zero le adozioni degli animali

sleeping kitten and puppy

Il Ministero della Salute sbocca le sterilizzazioni fermate a causa della pandemia di coronavirus. Ad annunciare per prima il provvedimento e L’Ente Nazionale Protezioni Animali che ringrazia il Ministro Roberto Speranza e la direzione competente per la veterinaria che ha portato al provvedimento odierno, essenziale per la risoluzione del problema del controllo delle nascite. Una richiesta di intervento che Enpa, Cogliendo un’istanza forte e generalizzata, aveva portato all’attenzione del Ministero e che con il provvedimento di oggi è stata prontamente accolta, rendendo indifferibile per le ASL procedere da subito con le sterilizzazioni.

“Si tratta di un provvedimento indispensabile – afferma Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa senza le sterilizzazioni avremmo avuto senz’altro un boom delle nascite con conseguenze gravissime per il fenomeno del randagismo. Con l’intervento di oggi dunque si previene un grave problema che sarebbe stato ancora più difficile da risolvere nelle condizioni di emergenza in cui ci troviamo tutti, in particolare chi si trova ad assistere gli animali randagi” – ha detto la Rocchi.

Rimane il problema delle adozioni ora a “zero”

Le conseguenze del forzato isolamento e della chiusura di gran parte delle attività pesano su tutti, anche sulle associazioni no-profit, animaliste comprese, la cui sussistenza dipende in larga misura dalla generosità dei cittadini. “In questo periodo sono venute meno le visite alla struttura zoofila di Busteggia – commentano dalla sezione sondriese dell’Enpa – che spesso si concludevano con offerte in denaro o in alimenti per cani e gatti. Sono inoltre calate drasticamente le adozioni a distanza”, – e sono state cancellate tutte le iniziative che garantivano quel minimo di entrate per l’auto sostegno delle attività dell’ente. Consci delle mille preoccupazioni legate al periodo e delle molte altre raccolte fondi in aiuto di chi sta affrontando o accusando l’emergenza, i volontari cercano semplicemente di ricordare che – “nei ricoveri, crisi o non crisi, gli animali hanno sempre bisogno di essere nutriti e accuditi”.

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