Lucca, volontaria implora il poliziotto di non uccidere il cinghialino ferito, ma l’animale viene freddato

Il poliziotto alla volontaria, "Si allontani dall'animale che è pericoloso". "Non è pericoloso, risponde la ragazza , "pericolosi sono quelli con il fucile."

Lucca – “Per favore non lo ammazzare, per favore, ti prego, me ne prenderò cura”. Barbara si è parata davanti al poliziotto provinciale e ha chiesto tra le lacrime che il cucciolo di cinghiale di circa cinque mesi venisse risparmiato dalle fucilate. Il cinghialino probabilmente era stato ferito da un’auto in corsa che urtandolo gli ha rotto il bacino. Per questo motivo l’animale dolorante si è trascinato come poteva ma è caduto dentro il canale a Piano di Mommio. 

La volontaria, si era offerta di curare il cinghiale per poi portarlo presso il suo rifugio, Alma Libre, dove accudisce altri animali salvati dagli allevamenti intensivi e dagli abbandoni. Ma le sue lacrime e quelle dei suoi compagni giunti sul posto, non hanno smosso di una virgola le coscienze della ASL e dei poliziotti. Il pubblico ufficiale ha puntato la carabina verso il povero cucciolo ferito e ha sparato quattro colpi di fila, mettendo fine alla vita dell’animale. 

La decisione di sopprimere il cinghiale è dovuta al contenimento della peste suina. Tuttavia la zona dove viveva il cinghiale insieme a due fratellini e alla madre, non rientra tra quelle a rischio contagio, ovvero non è zona rossa e per questo motivo i volontari si erano proposti di mettere il cucciolo in quarantena dopo le cure.

Ma secondo gli enti coinvolti, l’ordinanza N. n.422 e recepita con delibera della Regione Toscana n.809 del 180722, impone la soppressione dei cinghiali feriti, coinvolti in incidenti stradali. Anche se cuccioli, anche se feriti, anche se indifesi, anche se non contagiati. Tutto è giustificato, l’importante è liberarsene! Di fronte allo strazio e al dolore dei volontari che implorano la vita, ha vinto la crudele legge della disumanità.   

 

 

 

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