Lo Zambia annuncia una strage per gli ippopotami: ne verranno abbattuti 2.000

Il governo ha deciso di procedere con il piano per controllare la popolazione di ippopotami nello Zambia orientale.

36107629 - wild hippo, nile river, uganda

Lo Zambia ha riattivato i piani sospesi due anni fa dopo le proteste degli attivisti per i diritti degli animali che hanno fermato il massacro controllato di 2.000 ippopotami nei prossimi cinque anni, lo ha annunciato il ministro del turismo. 

Charles Banda ha detto che la popolazione di ippopotami non può essere sostenuta dal livello dell’acqua nel fiume Luangwa dove si trovano la maggior parte degli animali, mentre spostarli altrove nel paese dell’Africa meridionale sarebbe troppo costoso. E allora la soluzione meno costosa è la strage o c’è dell’altro?

“Il South Luangwa National Park ha una popolazione di oltre 13.000 ippopotami, ma l’area è idonea ad ospitarne solo per 5.000”, – ha detto Banda, aggiungendo che l’ecosistema sarebbe minacciato.
“Spostare gli ippopotami in altri corpi idrici sarebbe costoso. Al momento l’unica opzione che abbiamo è quella di abbattere”. L’organizzazione non governativa Born Free Foundation, che ha sostenuto la campagna contro l’abbattimento dal giugno 2016, ha definito questa strage una caccia ai trofei. 

Lunedì, Born Free ha dichiarato sul suo sito web che lo Zambia non è riuscito a fornire prove scientifiche solide che dimostrano l’esistenza di una popolazione eccessiva di ippopotami nel fiume Luangwa.  “Le prove scientifiche suggeriscono che l’abbattimento degli ippopotami stimola la riproduzione e finisce con l’aumentare la popolazione, stabilendo potenzialmente un circolo vizioso di morte e distruzione”, -ha detto. 

Born Free ha dichiarato che le motivazioni scientifiche che prevedono l’uccisione fino a 2000 ippopotami quando la loro popolazione nell’intera Africa meridionale è di 80.000 sono da ritenersi infondate. Salgono a vista d’occhio le firme raccolte sul web per fermare la strage di ippopotami, firma anche tu cerchiamo di fermare quello che sembra più un business che attira i cacciatori di trofei.

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