Una settimana fa, gli attivisti della PETA hanno protestato di fronte all’università di veterinaria della Francia di Maisons-Alfort, vestiti con maschere per cani e con in mano cartelli rivolti a Telethon: “Smettete di finanziare esperimenti sui cani ” e ” Se vuoi davvero aiutare i malati, non donare al Telethon ”.
Des "chiens" ont protesté avec PETA devant l’École nationale vétérinaire d’Alfort, pour appeler l’AFM-Téléthon à cesser de financer des expériences cruelles sur de jeunes chiens en souffrance.????
RT et signez notre pétition ????https://t.co/DWDyJ6fCyahttps://t.co/VUSUYwYyI6— PETA France (@PETA_France) December 4, 2019
L’atroce tortura delle cavie da laboratorio
Dal 1987 Telethon ha permesso ai ricercatori di raccogliere fondi per finanziare la ricerca sulle malattie neuromuscolari genetiche . Ma negli ultimi anni, questo evento annuale è stato sempre più contestato. In effetti, parte di questa ricerca utilizza, come molte unità di ricerca, animali da laboratorio, praticando quella che viene comunemente chiamata sperimentazione animale.
Pochi giorni prima dell’edizione 2019 di Telethon, attivisti dell’associazione PETA (People for the ethical treatment of animal) hanno protestato, non solo per chiedere il boicottaggio di Telethon come l’anno scorso, ma anche per chiedere agli organizzatori di questa raccolta fondi, di interrompere il finanziamento di test crudeli sui cani a sostegno della ricerca senza animali.
Il loro messaggio a Telethon:
“Esortiamo AFM-Telethon a smettere di finanziare questi esperimenti non etici e inefficaci sui cani al fine di supportare metodi di studi sulla DMD meno controversi e più adatti al caso umano “.
Il loro messaggio ai cittadini:
“Se vuoi veramente aiutare i malati, non donare a Telethon e finanzia solo la ricerca scientifica che non usa animali”.
All’inizio di dicembre 2018, PETA ha ripubblicato sul suo sito Web un video (nel 2016) dell’associazione Animal Testing , presso l’università veterinaria nazionale di Alfort, uno degli istituti di ricerca che beneficia delle donazioni del Telethon. Nel video si vedono cani molto deboli e sofferenti. Uno di loro ha persino difficoltà a deglutire il cibo e indossa una museruola sporca di vomito.
In Italia dati LAV, le cavie da laboratorio, anzichè diminuire sono in aumento passando da 586.699 nel 2015 ai 611.707 sacrificati nel 2016. Così come pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.60 del 13 marzo 2018.
Per PETA, gli esperimenti dovrebbero essere interrotti, per mancanza di risultati
“I cani sono geneticamente inclini a diversi tipi di distrofia muscolare (MD), inclusa la distrofia muscolare di Duchenne (DMD), che è particolarmente grave. Queste malattie devastano il loro corpo e provocano progressiva perdita e debolezza muscolare. Alcuni diventano completamente disabili prima che raggiungano l’età di 6 mesi e la metà di loro subisce una morte lancinante prima dell’età di 10 mesi. La maggior parte dei cani non raggiunge mai l’età adulta“ – dice Pascaline Wittkowski attivista di PETA affetta da distrofia muscolare in un video.
Per PETA, è tempo di interrompere questi esperimenti crudeli, per mancanza di risultati. “La vista di questi animali che lottano per camminare e persino respirare è struggente. Dopo decenni di esperienza con generazioni di cani disabili e sofferenti, non esiste ancora alcuna cura o trattamento per invertire questa terribile malattia nell’uomo”.
“Ogni specie animale è diversa e non può fungere da modello biologico per un’altra … Allo stesso modo, la distrofia muscolare (MD) che colpisce i cani non è la stessa di quella umana. È certamente per questo motivo che dopo decenni di test su cavie animali non è emerso alcun rimedio per noi” – continua Pascaline che esorta a firmare la petizione di PETA France.
“Inoltre, i metodi alternativi potrebbero aiutare i pazienti con malattie paralizzanti anche con l’uso di cellule staminali per sviluppare rimedi mirati, attraverso la riproduzione di cellule muscolari umane sane da trapiantare nei pazienti. E’ su questa causa” -secondo PETA, –“che i soldi raccolti da Telethon con la generosità delle persone dovrebbe andare e non verso una ricerca che non ha dato alcun risultato”.
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