La stagione della caccia si chiude con 61 vittime coinvolte: ecco tutti i dati di AVC

Si tratta di un vero bollettino di guerra quello che connota anche l’ultimo Dossier AVC 2020-2021 con un risultato finale di: 14 I MORTI E 47 I FERITI, 18 PERSONE ESTRANEE ALLA CACCIA FUCILATE DA CACCIATORI (14 FERITI e 4 MORTI in entrambi gli ambiti).

Inaccettabile ancora una volta è il prezzo da pagare per la caccia, un’attività crudele, pericolosa, estremamente dannosa, oltre che inutile.

Se i dati sono leggermente in calo è solo a causa delle restrizioni introdotte dalle misure anti covid. Ciò non ha impedito ai cacciatori di frodo (spesso ex cacciatori con licenza) e a quelli autorizzati di muoversi oltre i limiti imposti ai comuni mortali, dimostrando ancora una volta, quanto la politica e le amministrazioni siano collegate con le lobby della caccia e delle armi.

Quanto emerge dalle rassegne stampa oggetto del Dossier 2020-2021 dell’Associazione Vittime della Caccia lascia basiti e inorriditi, basta leggere la cronologia dei fatti sul sito AVC (Bollettino della Guerra st.v. 2020/2021).

“La caccia attenta all’incolumità dei cittadini, genera allarme sociale, uccide persone e animali:  è questa la realtà che istituzioni e politica non possono e non devono più sottacere. Di fronte a tutto questo, non prendere posizione, è un chiaro segnale di compiacenza” – sostiene l’associazione. “Allora siete complici, complici di omicidi, di aggressioni e minacce, di ferimenti, di cattiveria gratuita, di prevaricazioni armate a casa altrui, di atti folli e tragedie che potevano essere evitate.”

“Un merito ce lo prendiamo dopo 13 anni di Dossiers: abbiamo messo il dito nella piaga. Abbiamo fatto emergere una problematica che da decenni andava affrontata. Le armi da caccia, chi le detiene e le usa deve essere sottoposto a controlli seri e sempre aggiornati, la salute mentale verificata, i requisiti controllati rigorosamente. Da quanto emerge dalle rassegne stampa sembra che qualcosa si sta muovendo.”

E’ bene ricordare che nel nostro ordinamento l’autorizzazione alla detenzione di armi deve considerarsi eccezionale e le esigenze di incolumità di tutti i cittadini sono prevalenti e prioritarie…“.

Si viene colpiti alla guida della propria macchina, come accaduto all’automobilista di Mira (VE), mentre si coglie l’uva come successo il 6 settembre all’anziano di Palma di Montechiano (AG). Si rischia di morire sulle scale della propria abitazione, impallinati da un maldestro cacciatore.

Sono tante anche quest’anno le storie di ordinaria follia che hanno interessato addirittura famiglie dentro la propria casa: come a Campagnino (TO) dove lo sparo centra una finestra mentre tutti sono dentro…”Un colpo di carabina…“, o come a Chiaravalle (AN)”il vetro della finestra bucato e il proiettile conficcato nel tavolo del soggiorno. Un proiettile vagante di quelli utilizzati per la caccia al cinghiale che dopo un viaggio di svariate centinaia di metri è andato a conficcarsi nel tavolo del salotto…“, o quanto successo a Trescore (BG) – “Proiettile da caccia sfonda il vetro di casa: “Mia figlia era lì, tragedia sfiorata

“A Pieve di S.Stefano di Gaiga (AN) turisti e volontari del FAI sono stati messi in fuga da incuranti cacciatori che sparavano a una lepre: una persona è stata colpita! Sono soltanto alcuni dei casi intercettati in questa stagione: tanti, troppi a lasciare scioccate e incredule le sfortunate vittime di turno.

E anche fuori dal contesto venatorio, la detenzione di armi da caccia e un’inguaribile voglia di uccidere sono foriere di altre assurde tragedie: donne uccise vittime del raptus del marito o compagno, minori che entrano in contatto con le armi mal custodite degli adulti…. In Sicilia un bambino di 10 anni ha perso una mano manipolando una bomba carta detenuta in casa, insieme alle armi da caccia, a proiettili e polvere da sparo.

Impossibile poi rintracciare i tanti animali domestici e da cortile uccisi o feriti dai cacciatori: quanto emerge anche da quest’ultima stagione venatoria è solo la punta dell’iceberg di una barbarie senza fine. Cani, gatti, cavalli, oche… colpiti dal fuoco di piombo delle doppiette. L’uccisione di Zaira, l’asinella del rugbista… è assurta agli onori della cronaca nazionale, ma delle altre vittime animali chi ne parla?

Sono ancora scioccati e indignati i cittadini di Coriano che pochi giorni fa, alla fine di gennaio, hanno assistito loro malgrado a una battuta al cinghiale AUTORIZZATA per il contenimento di questi ungulati. Tanti cacciatori volontari, “brava gente”, disponibili ad uccidere senza pietà alcuna: le grida di dolore e il pianto degli animali feriti e poi finiti con l’ultimo colpo davanti agli occhi dei presenti, hanno prodotto la lettera sdegnata di un cittadino che chiedeva ragione di tanta barbarie. Increduli e allibiti in tanti sono stati testimoni di un’orrenda mattanza, bambini compresi, senza nemmeno essere stati preventivamente avvisati della battuta autorizzata, neppure dal sindaco che, ricordiamolo, è il primo responsabile dell’incolumità dei cittadini sul territorio di competenza, ma non solo. Ecco di fronte all’ennesimo bollettino di guerra si può solo dire: basta con questa vergogna! Abolizione, l’unica risposta sensata” –  ha concluso l’associazione.

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