La Regione Lombardia fa dietrofront e modifica la legge sul randagismo ed è il caos

I randagi avranno meno tutele. La Regione Lombardia stralcia la vigente legge regionale 33/2009 venendo meno a tutti gli impegni che precedentemente erano indicati in legge.

randagi lombardia

Ora la Regione vuole farla breve e risolve il problema randagismo semplicemente lanciando una APP.

La nuova app “Zampa a Zampa”, creata da Lombardia Informatica, permette di consultare dal proprio smartphone l’Anagrafe Animali d’Affezione lombarda permettendo di trovare tutti gli animali domestici adottabili gratuitamente in Regione. Le ricerche possono essere filtrate attraverso l’impiego di diversi parametri (come razza, taglia, sesso e/o età, tatuaggio o numero di microchip e altre) e c’è anche una sezione dedicata ai dubbi e alle curiosità.

Un sistema informativo in cui sono registrati cani, gatti e furetti, identificati, presenti sul territorio regionale Lombardo che si fonda su una metodica di identificazione degli animali certa, il microchip, che viene applicato dal Medico Veterinario per via sottocutanea. L’iscrizione prevede la registrazione informatica dei dati anagrafici del proprietario, del detentore e dell’animale in modo da garantire la veloce restituzione degli animali smarriti. I dati presenti in anagrafe permettono di conoscere la consistenza e la distribuzione della popolazione regionale degli animali d’affezione, in modo da predisporre interventi appropriati di prevenzione dell’abbandono, tutela sanitaria e protezione degli animali, per monitorarne i risultati.

Semplicemente inspiegabili, illogiche e dannose le modifiche apportate alla legge regionale “randagismo”, è il commento indignato di LAV che non accetta la proposta: cancellato l’obbligo di apertura al pubblico dei canili; cancellato un intero articolo sul riconoscimento delle colonie feline; cancellate significative competenze attribuite alle ATS (ex ASL, ora Agenzie per la Tutela della Salute) per gli interventi di profilassi, diagnosi e terapia su cani ricoverati e gatti liberi, così come per gli interventi di pronto soccorso di cani vaganti e gatti liberi ritrovati feriti o gravemente malati; cancellata la clausola valutativa (ossia lo strumento di specifica rendicontazione sull’uso dei finanziamenti stanziati in relazione alla valutazione dei risultati ottenuti).

 Il sospetto di questa manovra, è che Regione Lombardia abbia voluto ridimensionare gli obblighi di legge a carico del servizio veterinario pubblico, riducendo le prestazioni nell’ambito del randagismo e per la tutela degli animali d’affezione.

Questa norma, votata in commissione sanità all’unanimità con la sola esclusione di M5S che ha votato contro e del PD che si è astenuto. Paradossalmente la Lombardia rischia di pagare molto caro il danno provocato dal randagismo dilagante e non regolamentato.

La proposta legislativa passerà ora in Commissione Bilancio per la valutazione sulla copertura finanziaria, per poi essere votata il prossimo 21 giugno in Consiglio Regionale.

LAV, ENPA, La Collina dei Conigli chiedono quindi al Consiglio Regionale di ripristinare il testo vigente e di avviare un tavolo tecnico con le associazioni qualora ci sia l’esigenza, della Regione Lombardia, di riformulare il testo della legge “randagismo”. 

 

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