La norma di sterminio per i lupi prevede l’eutanasia anche per i randagi

Il piando di conservazione del lupo, contiene una norma subdola che prevede l'eutanasia per tutti i cani vaganti.

Se speravamo di vedere un giorno le perreras sparire in Spagna, mai avremmo pensato di poterle veder nascere in Italia. Malgrado nei cittadini italiani sia sentito il problema del benessere animale, pare che per chi ci governa, sia solo un peso e un costo da nascondere come polvere sotto la sabbia.

E’ quello che devono aver pensato gli ideatori, insieme al Ministro Galletti, del “piano di conservazione dei lupi”. Le misure restrittive che si pongono come obiettivo non solo quello di favorire gli allevatori contrastando la presenza dei lupi in ragione del 5%, ma con l’escamotage della regolazione numerica degli esemplari fino ad ora considerati protetti, saranno uccisi lupoidi o così detti ibridi ma con un sottile dettaglio che nella mischia ci finiranno anche i poveri randagi mettendo così mano alla legge quadro L.281/91 in materia di animali d’affezione e prevenzione del randagismo, che stabilische che i cani vaganti ritrovati non possono essere soppressi.

Il 23 febbraio invece, ogni cosa potrebbe essere stravolta, e l’ISRA, Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca ambientale, vuole come strategia di riduzione del randagismo, la reintroduzione dell’eutanasia. Per uccidere i poveri randagi, vi è anche un limite di tempo in tal modo non si andrà a spendere denaro mantenendo inutilmente i cani. Stesso sistema delle famigerate Perreras dove i cani catturati vivono al massimo dieci giorni. In fatto di benessere animale, l’Italia è in netta regressione con il rischio che il risparmio riscontrato con lo sterminio non sarà premiato con i consensi e con le approvazioni popolari e qualcuno prima o poi rischia di toccare con mano la sconfitta. Chissà se a Galletti fischiano le orecchie…

 

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