La Francia apre gli occhi, Le Monde: “La Francia deve evolvere verso il Veganismo”

“La Francia deve Evolvere verso il veganismo”, questo è il titolo della quarta pagina del celebre giornale francese

“La Francia deve evolvere verso il Veganismo”, viene affermato su un articolo del famoso giornale francese “Le Monde“, in data 20/09/16 una giornata che per gli animali, l’ambiente e tutti gli umani, dev’essere considerata storica.

” Poiché gli animali sono esseri viventi dotati di sensibilità e sono trattati in modo indegno dall’industria alimentare, la nostra società deve fare la scelta di porre fine alla dieta a base di carne “

 

Così ha inizio l’articolo, dove, in modo sintetico ma allo stesso chiaro ed esaustivo, vengono esposti i molti perché dell’importanza di questa scelta di vita che, a quanto pare, risulta più che mai suggerita e doverosa.

Ecco la traduzione:
Le Monde
LA FRANCIA DEVE EVOLVERE VERSO IL VEGANISMO

Poiché gli animali sono esseri viventi dotati di sensibilità e sono trattati in modo indegno dall’industria alimentare, la nostra società deve fare la scelta di porre fine alla dieta a base di carne.
Di seguito alle inchieste condotte in molti mattatoi francesi diffusi dall’associazione L214, la questione dell’abbattimento degli animali ha suscitato un dibattito a livello nazionale e di fronte all’implacabile realtà delle immagini, i cittadini francesi cominciano a prendere coscienza delle sofferenze perpetrate sugli animali d’allevamento.

Dopo i dibattiti all’Assemblea Nazionale e al Senato che vertevano sulla sensibilità degli animali, una commissione d’inchiesta parlamentare è stata creata, in primavera, per studiare le condizioni dell’uccisione degli animali da macello nei mattatoi francesi.

Siamo stati profondamente feriti dalle immagini di esseri viventi sensibili che lottano per la loro sopravvivenza nei mattatoi. Qualunque sia il metodo o la grandezza del mattatoio, tutte le inchieste mostrano degli animali stressati e in grande sofferenza, coscienti della sorte che gli è riservata.
Alcuni cercano di fuggire, di dibattersi, di resistere ad una condanna a morte programmata. Invano.
Conigli, mucche, maiali, pecore, polli, pesci ed altri animali sono esseri senzienti dotati di sensibilità e che provano delle emozioni come la paura o la gioia; nel 2012, nella dichiarazione di un gruppo di esperti internazionali nel campo delle neuroscienze e cognizione animale di Cambridge, si affermò che le loro ricerche dimostravano la realtà della coscienza animale.

La carne non è un semplice prodotto di consumo ma proviene da un animale che è nato e allevato spesso in condizioni di prigionia insopportabili, con il solo scopo di essere venduto e ucciso, così ogni giorno, in Francia, 3 milioni di animali di terra sono uccisi nei mattatoi, senza dimenticare le dozzine di milioni di animali marini vittime della pesca.

 

Le Monde1

UN MASSACRO ISTITUZIONALIZZATO

Al di là di questa incommensurabile sofferenza “alimentare”, le conseguenze ambientali dell’allevamento sono drammatiche.
L’allevamento è in effetti responsabile del 14,5% delle emissioni di gas serra (dunque più dell’insieme dei trasporti, compresi quelli aerei) e del 50% delle emissioni di metano e monossido di azoto. Non possiamo ignorare poi che l’allevamento è la causa del 70% delle deforestazione mondiale.

Così, mentre più di 1miliardo di persone nel mondo non hanno accesso all’acqua potabile, vengono sperperati più di 15mila litri di acqua per produrre 1kg di carne bovina.

Per queste ragioni noi abbiamo scelto di essere dalla parte degli animali. Non possiamo più essere complici di un massacro quotidiano e istituzionalizzato.
Le tecniche d’abbattimento rendono impossibile un qualsiasi miglioramento concreto delle condizioni di vita e uccisione degli animali allevati; l’industrializzazione della morte è una condizione per la sopravvivenza economica della filiera dell’allevamento, sottomessa alle leggi di mercato e della concorrenza, ed il prezzo è pagato dalla sofferenza animale.
Le soluzioni proposte dalla commissione di inchiesta parlamentare non cambieranno nulla e non renderanno necessario un cambiamento profondo dei nostri consumi e, nemmeno, una transizione verso un modello agricolo che rispetti la vita degli animali e dell’ambiente

Le conoscenze nutrizionali in questo campo non lasciano più alcun dubbio: una dieta completamente vegetariana, equilibrata, può perfettamente sostituire una dieta tradizionale, come lo dimostrano grandi specialisti della nutrizione. L’Associazione americana di dietetica, per esempio conferma che questa alimentazione è appropriata per tutte le età e spesso benefica per la salute.
Sempre più diffuse, e di facile accesso, sono le soluzioni vegetali alternative ai prodotti carnei ed offrono la possibilità di una cucina varia, ricca e saporita.

 

Alcuni di noi hanno già compiuto il passo e rifiutano da anni di consumare prodotti che derivano dallo sfruttamento animale, per altri la decisione è stata più recente, altri hanno fatto la scelta di ridurre il consumo di carne. Ma tutti siamo spinti dalla stessa convinzione: la nostra società si deve orientare verso un ideale di giustizia ed evolvere verso il veganismo.

–   traduzione dell’articolo a cura di Valeria Roni

 

NonSoloFrancia: Ecco uno dei dibattiti avvenuti nel Parlamento Italiano, a seguito della proiezione del documentario “Cowspiracy – The Sustainability Secret”

Non ci rimane altro che attendere anche la risonanza mediatica delle testate giornalistiche italiane,
nel frattempo, non smettiamo di confidare in noi stessi.
C’è chi dice che è impossibile cambiare le cose perché questo sistema è troppo strutturato e complesso, ma continuare su questa (obsoleta) via vuol dire, come abbiamo visto, distruggere questo pianeta e la nostra possibilità di avere un futuro.
Non dimentichiamo che questo sistema è stato costruito da persone.. ma anche noi siamo persone: creiamo qualcosa di nuovo.

– di Gianluca Esposito

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