La città di Siem Reap, in Cambogia, ha annunciato che l’acquisto, la vendita e la macellazione di cani destinati al consumo di carne, ora sono definitivamente vietati.
Secondo l’associazione per i diritti degli animali Four Paws, il consumo di carne di cane non è molto diffuso in Cambogia, meno del 12% delle persone la mangia regolarmente, Ma l’organizzazione ha identificato la provincia di Siem Reap come il “punto chiave” del commercio. In questa città, le uccisioni non si contano più.
Gli attivisti per i diritti degli animali sottolineano che circa tre milioni di cani vengono uccisi ogni anno in Cambogia. A Siem Reap ci sono bande specializzate nel rapimento di animali domestici per soddisfare la domanda.
Una svolta che fermerà le uccisioni
La nuova legislazione che proibisce la pratica delle macellazioni, riconosce i cani come animali docili e compagni che devono essere riconosciuti come esseri senzienti. La legge considera la morte e il consumo dei cani, una pratica crudele e barbara, oltre che a violare le norme che tutelano la sicurezza alimentare.
Coloro che violano la disposizioni, possono essere puniti con un massimo di cinque anni di carcere e multe comprese tra 1.750 a 12.500 dollari. Il consumo di carne di cane è rifiutato dalla maggior parte della popolazione anziana, che afferma che l’abitudine porta sfortuna, ma per assurdo è diventata molto popolare tra i giovani cambogiani.
Un’indagine condotta da Four Paws e Animal Rescue Cambogia, sottolinea che solo a Siem Reap ci sono 21 ristoranti che servono carne di cane. Nella capitale della Cambogia, Phnom Penh, ci sono almeno 110 ristoranti che hanno menù a base di cane. Nel paese vicino, il Vietnam, questo numero è triplicato. Solo nel 2019, circa 35.000 cani sono stati uccisi a Siem Reap.
Speriamo che Siem Reap possa fungere da modello per il resto del paese e che venga seguito l’esempio che mira a proteggere la vita di milioni di cani.
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