La città cinese di Shenzhen premia i cittadini che denunciano le vendite abusive di animali selvatici

Il governo della città afferma che sono state prese queste misure per spostare la Cina verso la civiltà moderna.

La città cinese di Shenzhen, nel sud della Cina, ha lanciato una piattaforma online per ricevere denunce per catturare i trafficanti di animali selvatici. Shenzhen è anche la prima città della Cina ad abolire il consumo di cani e gatti e altre specie selvatiche dopo lo scoppio del coronavirus.

Per contribuire a rendere la misura più efficace, il governo della città pagherà una ricompensa da 500 a 100.000 yuan (da 65 a 13.000 euro) a chiunque denuncia il traffico, la morte e il consumo di animali selvatici. I reclami saranno raccolti dall’applicazione WeChat.

Oltre a denunciare reati contro animali, sarà anche possibile denunciare furti, traffico di stupefacenti e prostituzione. Shenzhen ha circa 13 milioni di abitanti ed è la quinta città più grande del paese. Il governo della città afferma che sono state prese queste misure per avviare la Cina verso la civiltà moderna. Secondo un comunicato del governo, la legislazione è stata approvata dai legislatori di Shenzhen il 31 marzo ed entrerà in vigore il 1 ° maggio.

Nel sud della Cina, dove si trova Shenzhen, il consumo di animali selvatici è popolare. Fu proprio nel 2002, che scoppio nella città un focolaio di polmonite atipica, SARS (Sindrome respiratoria acuta grave). Il virus aveva attaccato persone che avevano consumato, allevato o venduto animali selvatici in aree vicine alla città di Shenzhen.

Sfortunatamente, l’allevamento di animali selvatici a scopo di uso per la medicina tradizionale -peraltro senza alcuna prova scientifica – non è stato proibito. Come per gli animali allevati per il consumo alimentare, questa pratica coinvolge e condanna innumerevoli esseri viventi alla sofferenza e paradossalmente, più che curare mette a rischio la salute pubblica. 

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