La Campania approva l’emendamento che toglierà tutte le gabbie dagli allevamenti

Dopo l'Emilia Romagna, anche la Campania fa una scelta etica e toglie le gabbie in tutti gli allevamenti.

In Campania gli animali che si trovano all’interno degli allevamenti intensivi, non saranno più costretti a vivere chiusi in gabbie, spesso anguste, o stipati in recinti sovraffollati, tra la melma e i loro stessi escrementi.
 
Il Consiglio regionale ha approvato una mozione che prevede entro il prossimo anno che gli animali d’allevamento passeranno dalle gabbie in cui stanno rinchiusi ad una transizione ad allevamenti senza gabbia.
 
Anche la Campania quindi si allinea all’Emilia Romagna che dal maggio 2021 ha seguito le linee guida della campagna europea The End of the cage che ha raccolto oltre 1,4 milioni di firme per far sparire le gabbie dagli allevamenti. Secondo il Consigliere regionale dei 5 Stelle Michele Cammarano si tratta di “un grande cambiamento nella regione dove la zootecnia svolge un ruolo fondamentale nella filiera agroalimentare.
Da oggi dobbiamo dare vita a un processo che punti a incentivare un modello di zootecnia risulti sempre più compatibile con l’ambiente, economicamente sostenibile e socialmente responsabile, con l’ambizione di dar vita a un modello per le filiere zootecniche. A trarne vantaggio sarà anche la reputazione delle nostre filiere alimentari e dei nostri prodotti sui mercati internazionali.”
 
“La Regione, inoltre, si è impegnata a coinvolgere e sostenere gli allevatori in questa transizione, sensibilizzare ed educare i consumatori, favorendo comportamenti più consapevoli, e valutare la creazione di tavoli regionali specie per specie – continua Cammarano. “È la seconda in Italia a firmare una simile risoluzione, nell’attesa che atti simili possano poi essere estesi anche ad altri animali che spesso sono tenuti in condizioni disastrose, come maiali, mucche e vari.”
 
La speranza è che le due regioni firmatarie, L’Emilia Romagna e la Campania, possano essere d’esempio a tutte le altre regioni d’Italia. 

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