Jeta, l’orsa albanese incatenata per i selfie è finalmente libera

Jeda fino a qualche tempo fa era “l’orso dei selfie”

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Jeta è stata forata al naso con un anello e a sua volta l’anello era collegato ad una catena. Questo serviva al proprietario dell’orsa, per trascinare senza troppa fatica la povera plantigrada lungo la spiaggia dell’Albania.

Quando i turisti vedevano passare Jeda sul lungomare, rimanevano a bocca aperta, e in quel momento lo sfruttatore si avvicinava con l’orsa e convinceva i turisti a scattare un selfie con Jeta in cambio di un compenso in denaro. E i turisti hanno pagato ben volentieri pur di avere una foto ricordo con l’orsa, anche se c’è ben poco di cui andar fieri nel mostrare una foto accanto ad un animale con una catena agganciata al naso. Eppure l’aguzzino campava come spesso accade, grazie all’ignoranza e alla poca sensibilità dei turisti.

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Quando non veniva trascinata sulla spiaggia, Jeta era costretta a rimanere incatenata al pavimento scuro del cortile di casa del suo proprietario

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Jeta rimaneva ore e ore sul cemento privata di ogni stimolo e senza poter muoversi se non di un passo.

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Ma Jeta non è l’unica orsa triste dei selfie.  Circa 50 orsi vivono in gabbia in Albania e sono conosciuti come “gli orsi più tristi di Europa”, sfruttati come fenomeni da baraccone per  attrarre i turisti di passaggio sulla strada o seduti ai tavoli dei ristoranti.

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Ma la scorsa settimana, i volontari dell’associazione For Paws, sono riusciti a prendere contatto con alcuni membri del governo albanese per liberare gli orsi più tristi,  per poter porre fine a tutti i selfie che Jeta ha dovuto fare per tanti anni. Per fortuna la battaglia per la libertà dell’orsa è andata a buon fine e i volontari hanno avuto il consenso e il privilegio di rimuovere le sue catene.

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I soccorritori hanno tagliato la catena che teneva Jeta legata al pavimento di cemento della sua gabbia.

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E poi hanno tolto la catena che correva attraverso il naso. “Il nostro team ha appena liberato Jeta dopo anni di agonia!” – hanno scritto gli attivisti di For Paws. “Quando si risveglia dall’anestesia, lei sarà finalmente in grado di muoversi autonomamente senza essere guidata e tirata a catena.”

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Jeta è stata liberata dalla sua gabbia buia e caricata su un camion diretto verso una nuova vita.  Ma l’orsa non è rimasta indenne dai suoi anni di schiavismo in cattività. Purtroppo, Jeta  è quasi senza denti ed ha una patologia oculare.

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Jeta sta recuperando la sua salute al Prishtina Bear Sanctuary in Kosovo, circondata da 40 ettari di terreno dove potrà iniziare veramente a vivere senza più catene e cemento. Jeta non dimenticherà mai i troppi anni di prigionia e di vita vuota, ma ora potrà stare in pace e libera per il poco tempo che le resta.

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