Investita e uccisa una mamma orsa del Parco Nazionale d’Abruzzo: il cucciolo la sta cercando

Il caldo inverno e la mancanza di neve hanno spinto l'orsa ad uscire dal letargo per cercare cibo. Ma un'automobile che transitava a forte velocità non è riuscita a fermarsi in tempo e l'ha investita.

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L’Aquila – L’orsa è stata investita e uccisa sulla strada statale 17, allo svincolo di Castel di Sangro. Per i forestali del Parco Nazionale d’Abruzzo, è stato un tragico “regalo” di Natale – “Mamma orsa aveva 8-10 anni ed è una perdita gravissima, anche perché stava bene, e questo solo grazie al fatto che in Natura trova, come tutti gli altri orsi, tutto il necessario per sopravvivere”.

La tragedia come è scritto in un comunicato dei Guardiaparco, è accaduta la sera della vigilia di Natale,  fuori dall’area contigua del Parco, un automobilista ha investito un’orsa che aveva a seguito un cucciolo. L’impatto è stato fatale per l’orsa che è morta quasi sul colpo. L’investitore dopo l’incidente si è fermato ed ha allertato le forze dell’ordine. Sarebbe rimasto lievemente ferito. La sua vettura è stata completamente distrutta, cosa che fa pensare con tutta probabilità, che l’auto transitava ad una velocità elevata.

“Serve maggiore attenzione e precauzione da parte di chi frequenta certe aree – hanno precisato gli operatori -“consapevolezza e conoscenza dei luoghi dove si va in vacanza, significa anche adeguare la guida alle circostanze specifiche, come quando si guida su neve o ghiaccio.”

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Il Direttore del Parco, accorso sul posto allertato dalla centrale dei Carabinieri, ha trovato una pattuglia della Polizia Stradale e, costatata la morte, ha organizzato il recupero dell’orsa chiamando il veterinario del Parco e i Guardiaparco.
La preoccupazione, oltre ovviamente al recupero dell’animale era ed è quella del cucciolo di circa una anno di età. Per questo motivo, per tutta la notte il biologo del Parco della Maiella e 4 Guardiaparco hanno perlustrato la zona per tenere lontano il cucciolo, che ha continuato per tutta la notte a cercare la mamma.

E’ una tragedia, che ci lascia senza parole, che aumenta la frustrazione di chi ogni giorno dedica tutte le sue energie alla tutela dell’orso” – hanno detto gli operatori. “La morte dell’orsa, come sempre accade in questi casi, riapre il dibattito sulle cause e sui possibili rimedi, ovviamente mai semplici perché il problema è davvero complesso. Noi addetti ai lavori abbiamo in primis l’obbligo di assicurare che il cucciolo vada in letargo senza problemi”.

Lampeggianti per salvare il cucciolo 

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D’intesa con la Polizia Stradale è stata posizionata la macchina dei Guardiaparco con lampeggianti a bordo strada per avvisare gli automobilisti del possibile pericolo derivante dall’attraversamento del cucciolo.
In quel tratto, anche se c’è il limite di velocità, le macchine sfrecciano veloci.

Chiediamo a tutti di fare attenzione in questi giorni di festa e di intenso traffico perché, per qualche giorno, il cucciolo continuerà a cercare, in quel posto, la mamma. I Guardiaparco, infatti, hanno chiesto a tutti coloro che percorrono quel tratto di strada, di fare attenzione, rallentando per l’orso ma anche per se stessi, perché la sicurezza stradale è un diritto ma anche un dovere di tutti. 

La situazione sarà monitorata. Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco Nazionale della Maiella, la Riserva del Genzana e i Carabinieri Forestali, opereranno, con proprio personale, con dei turni notturni e diurni per tutelare l’incolumità del cucciolo e delle persone.

L’orsa non era in letargo perchè non fa freddo

la femmina, col cucciolo, stava ancora in giro in attesa del letargo perché il meteo le permetteva di farlo: caldo, zero neve e cibo: perché andare a dormire in una tana quando si può ancora godere di sole e cibo? Anche questi sono gli effetti dei cambiamenti climatici. L’orsa sarà sottoposta nei prossimi giorni a necroscopia.

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