INVESTIGAZIONE DELL’ ASSOCIAZIONE FOUR PAWS: L’ ORRORE DIETRO ALLA MOZZARELLA DI BUFALA

La LAV diffonde le drammatiche immagini riprese da Four Paws International durante un’investigazione negli allevamenti campani durata due anni.

 

Due anni di indagini e riprese in 50 allevamenti del casertano e
salernitano. Un video di 3 minuti che denuncia maltrattamenti e crudeltà
nella produzione di uno dei prodotti più tipici del territorio campano:
la mozzarella di bufala. La video inchiesta è stata condotta
dall’organizzazione Four Paws International e diffusa in Italia dalla Lav.
Immagini dure che mostrano in alcuni casi veri e propri maltrattamenti
verso gli animali. In particolare dei cuccioli maschi delle bufale da
latte considerati, dice la Lav, un «sottoprodotto indesiderato» della
produzione di mozzarella.

Nelle immagini diffuse si vede un vitello strattonato, preso a calci, e
caricato a forza sulla pala di un trattore. E ancora animali colpiti con
pesanti mazze, annegati nelle pozze dei liquami, lasciati morire di
fame e sete nel fango, sotto gli occhi delle madri. «Secondo le nostre
stime ogni anno vengano uccisi senza controllo circa 70mila vitelli
maschi, la cui carne è ritenuta di scarso interesse economico. Il dato è
una stima al ribasso – dice la Lav- a cui siamo arrivati incrociando,
anche con la collaborazione di veterinari, il numero dei bufalini
maschi presenti negli allevamenti e quelli macellati. Solo una minima
parte dei vitelli maschi, infatti, viene lasciata vivere, a scopo
riproduttivo o per essere destinata al consumo di carne, insignificante
in Italia.

Drammatiche anche le condizioni di degrado igienico in cui versano i
bufali adulti in molti degli allevamenti visitati. La maggior parte sono
estremamente affollati e non offrono accesso ad aree verdi. In
molti casi i bufali sono costretti a vivere su uno strato molto spesso
dei propri escrementi. Alcuni animali presentano ferite aperte non
trattate e molti di loro soffrono di gravi problemi di deambulazione
dovuti all’eccessiva crescita di zoccoli mai curati.
L’acqua da bere non è permanentemente a disposizione degli animali ed è quasi sempre molto sporca. Quando
alcuni animali muoiono, i superstiti sono spesso costretti a sopportare
la loro vista ed il loro odore per giorni e può trascorrere anche una
settimana prima che i corpi morti vengano raccolti e portati
via. Una prassi di questo tipo è inaccettabile dal punto di vista del
benessere degli animali e pericolosa sotto il profilo sanitario.
Le bufale riferisce LAV, hanno bisogni specifici che nella maggior parte dei casi non
vengono rispettati, come il mantenimento di un’adeguata umidità della
pelle. Le bufale, infatti, hanno una pelle spessa e una sudorazione
ridotta rispetto alle mucche, per questo motivo, hanno assoluta
necessità di fare bagni nell’acqua per non incorrere in gravi difficoltà
di termoregolazione, con seri rischi per la loro sopravvivenza. I
bufali avrebbero bisogno di bagni di fango in pozze esterne o di sistemi
interni a spruzzo d’acqua, eppure, la gran parte degli allevamenti
visitati non ne dispone.
Le immagini parlano da sole.

 

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