Alcune delle politiche della Cina per contrastare il coronavirus stanno provocando contraccolpi e conseguenze indesiderate. Per controllare la diffusione di COVID-19, le autorità cinesi ritengono sulla base di campioni e test, che almeno 135 animali selvatici siano stati avvelenati da disinfettanti usati per contenere la malattia. Lo ha dichiarato con un comunicato l’agenzia di stampa Xinhua.
Il massacro è stato segnalato nella megalopoli di Chongqing, nel sud-ovest della Cina. Secondo l’Ufficio forestale di Chongqing, 135 corpi di almeno 17 specie di animali, tra cui cinghiali, donnole e merli, sono morti avvelenati dal disinfettante. I test hanno dimostrato che gli animali non sono morti per malattie come il coronavirus o l’influenza aviaria, ma a causa dei disinfettanti.
I media statali cinesi hanno affermato che Chongqing sta radunando circa 5.300 guardie forestali per monitorare la fauna selvatica nella zona. Saranno accompagnati da 200 “supervisori a tempo pieno”, anche se non è chiaro cosa faranno dato che è un’azione che è stata voluta e non un incidente.
Spruzzano cloro dovunque
Nella città di Taiyuan, nella provincia dello Shanxi, i funzionari hanno schierato una flotta di mini-carri armati telecomandati per spruzzare il disinfettante nelle aree residenziali.
Altrove, le autorità locali delle province di Jilin, Shandong e Zhejiang hanno arruolato i droni per spruzzare il disinfettante. Inoltre non mancano i camion cisterna che erogano cloro a non finire.
Iniziano anche i test sugli animali
Dopo che l’uomo ha provocato il virus seminando carcasse di animali e sangue nei mercati cinesi, dopo che i cani sono stati uccisi a bastonate per una colpa che non hanno e ancora, dopo che sono stati avvelenati dal disinfettante, ora gli animali pagheranno con la vita per la ricerca. Gli animali infatti, da oggi saranno testati all’univesità di Hangzhou per cercare i vaccini contro il coronavirus. Biologicamente si sa, gli animali sono diversi dall’uomo, infatti sono gli umani che contraggono il covid-19 e non gli animali. Avremmo sperato in una ricerca alternativa e invece migliaia di essere viventi stanno pagando per gli errori commessi dall’uomo e chissà quante torture dovranno ancora patire prima che la morte li liberi da tanta sofferenza.
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