Il governo vieta allevamento di animali da pelliccia dal 2022 la reporter Giannini: non siamo più un wet market

I cinque allevamenti ancora attivi potranno mantenere gli animali presenti nelle strutture non oltre il 30 giugno 2022.

La giornalista Sabrina Giannini tiene tra le mani la foto di Essere animali, stop allevamento di visoni
Dal primo gennaio 2022 con la legge di bilancio, è stato approvato l’emendamento che vieta l’allevamento e l’uccisione degli animali da pelliccia. Soddisfatte le associazioni, in particolare Esse Animali che con Sabrina Giannini, la reporter che con le sue inchieste nella tv pubblica racconta la verità nuda e cruda sullo sfruttamento animale, i sistemi alimentari e il loro impatto sull’ambiente. Lo scorso anno, insieme avevano documentato nella tv pubblica gli orrori che accadono dentro i capannoni ricolmi di gabbie di visoni.
 
La giornalista nel suo profilo scrive – “Oggi, un anno dopo questa foto scattata con l’allevamento di visoni di Capralba (CR), il governo ha finalmente deciso di vietare l’allevamento e la macellazione di animali da pelliccia, Visoni inclusi.
Dopo un anno non siamo più un wet market (e sapevamo di esserlo), almeno sul fronte dell’allevamento dei visoni dove il Covid_19 è mutato appunto un anno fa facendo lo spillover sull’uomo.”
 
“Noi di Indovina Chi Viene A Cena siamo stati i primi a denunciare in prima serata e sulla tv di Stato (che a questo serve) il rischio della variante covid_19 nei visoni. E siamo entrati in un allevamento italiano (con l’aiuto di Essere Animali) per mostrare le condizioni di questi poveri animali ammassati e allevati per una delle più assurde attività produttive umane, molto produttive – continua la Giannini.
“Inoltre siamo stati in Danimarca mentre ne sopprimevano 17 milioni, cioè tutti quelli allevati. Una strage necessaria, una morte nelle piccole camere a gas, ma
Lì’ e In Olanda (da noi non si sa) avevano testato gli umani/allevatori e loro vicini rivelando appunto che il virus era stato preso (dagli umani?) mutato nei visoni e aveva contagiato gli essere umani.”
 
Questa zoonosi e tante altre sono causate dalla gestione umana, invasiva, dell’ambiente, anche habitat di virus. Oggi il governo ha finalmente seguito altri Paesi civili

vietando del tutto tutti gli allevamenti da pelliccia.
 
 
Sabrina Giannini si chiede“Ma perché dovremmo compensare gli allevatori con 2 milioni di euro? Li chiedessero ai produttori di pellicce, di certo a loro non mancano i soldi che hanno accumulato sulla pelliccia di questi animali. Quali altre attività danneggiate dalla pandemia possono oggi godere di questa compensazione? D’altro canto stiamo scontando tutti l’incapacità di una classe dirigente che ha fatto finta di non prevenire il prevedibile (si sapeva il pericolo dal 2003 dalla prima sars_cov_1) si sapeva che serviva prepararsi. Si sapeva che i visoni potevano essere soggetti a questi fenomeni. Quindi gravissimo oltre al fatto Che l’Italia aveva nel cassetto da anni un piano Anti pandemia non applicato. Come molti altri paesi. E l’Italia, a fine febbraio, pur assistendo alla soppressione di massa che stava avvenendo in Danimarca, decise di interrompere la riproduzione, di macellare e vendere le pelli (salvo quelle dell’allevamento positivo di Capralba) e di lasciare vivi i riproduttori. Salvo poi constatare focolai di COVID in un allevamento.
Ma… adesso possiamo dire che le pressioni dal basso sono più importanti del profitto a ogni costo. Resteranno i cinesi ad allevare visoni… gli unici animali che hanno preso, mutato e contagiato l’uomo con una variate mutata di COVID. Una follia che spiegai anche a febbraio nell’inchiesta” – conclude la reporter. 
 
I cinque allevamenti ancora attivi potranno mantenere gli animali presenti nelle strutture non oltre il 30 giugno 2022 dopo tale data, gli animali verranno con tutta probabilità affidati alle associazioni che si sono battute per la causa. 

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