Il comune di Verona blocca la sperimentazione animale e firma un protocollo di intesa con le università

Il comune di Verona da uno stop definitivo della sperimentazione sui macachi.

Venerdì mattina, è stata sottoscritta  tra il Comune e l’Università di Verona, una nuova importante pagina di cambiamenti nella storia della sperimentazione medico-scientifica sugli animali. Il comune banna ogni tipo di tortura sugli animali e sceglie la via della ricerca alternativa. Secondo quanto riporta il Comune in un comunicato, Verona, ha appena firmato un protocollo d’intesa fra il Comune e l’Università, che sancisce, in via definitiva, la conclusione della sperimentazione sui primati non umani.

I 3 macachi rinchiusi al Centro di Ricerca saranno affidati ad una associazione

Punti dell’accordo. L’Università di Verona si impegna a cedere a titolo gratuito la proprietà dei primati non umani attualmente in suo possesso, tre ‘Macaca mulatta’ di cui uno molto anziano e due fra i 3 e i 4 anni di vita, ospiti nel Centro Interdipartimentale di Servizi per la Ricerca – C.I.R.S.A.L. A garanzia della massima tutela del benessere psico-fisico degli animali, sarà cura del Comune individuare l’associazione che se ne prenderà cura, fra quelle riconosciute dal Ministero della Salute.

L’associazione, ricercata a livello nazionale attraverso una manifestazione d’interesse, dovrà essere in grado di prelevare a proprie spese i tre macachi e di provvedere alla loro messa a dimora in struttura autorizzata alla loro detenzione, garantendone il mantenimento, cure veterinarie e quant’altro sia necessario per il loro benessere.

L’accordo tra Comune e Università è stato sottoscritto in Municipio, dal sindaco Federico Sboarina e della prorettrice vicaria, la professoressa Donata Gottardi. Presente Laura Bocchi, consigliere comunale con delega agli animali e promotrice dell’iniziativa per dire stop alla sperimentazione su questi primati.

“In poco tempo si è giunti alla positiva conclusione di un importante percorso di collaborazione avviato con l’Università – spiega il sindaco Sboarina –. La sottoscrizione del protocollo d’intesa sancisce un rivoluzionario cambio di strategia nelle metodologie di ricerche che, per il futuro, dovranno guardare a metodi alternativi rispetto alla sperimentazione sui primati non umani. E’ necessario comprendere che il benessere del genere umano è diametralmente collegato al benessere degli animali e dell’ambiente del nostro Pianeta. Prendersene cura è l’unica via percorribile per garantirne la salvaguardia in favore delle nuove generazioni”.

“Questo è l’ultimo tassello di una vicenda che, in poco tempo, ha portato ad una positiva conclusione – dichiara Gottardi –. E’ stato valutato ogni singolo aspetto, per garantire il pieno compimento di tutte le azioni prefissate. Questo accordo guarda al futuro con una nuova visione, che possa andare verso diverse forme di ricerca scientifica, che non tengano in considerazione l’uso degli animali”.

Il comune: ci auguriamo che altre città seguano il nostro esempio

“Un percorso di questo tipo – sottolinea la consigliera Bocchi – può essere portato avanti solo grazie alla collaborazione di persone illuminate. La firma del protocollo d’intesa tra Comune e Università, infatti, è il frutto di un importante lavoro di squadra che mi ha visto coinvolta fin dall’inizio, su invito delle associazioni del territorio. Una conclusione che genera una svolta di grande rilevanza sul tema della sperimentazione. Mi auguro che altre università seguano lo stesso esempio e mettano fine a pratiche crudeli che molto spesso non hanno ragione di esistere, sussistendo alternative possibili da studiare e prendere in considerazione”.

 

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