E’ importante premettere che nessun cane è da divano di casa, specialmente i cuccioli che amano scavare o mordicchiare qualsiasi cosa gli capiti a tiro. Se un proprietario di un cucciolo non tollera le marachelle che combina il cane, la cosa giusta da portare a casa è un peluche. Il mercato offre una ampia scelta di “finti pelosi” per dimensioni, colori, prezzo e morbido tessuto. Non combinano guai, non abbaiano e soprattutto se le picchi non piangono, non sentono dolore. Questa è la scelta che avrebbe dovuto fare Alessandro Cecchetto, il 39enne di Asti che nel giugno del 2020 picchiò e scaraventò a terra il suo Bovaro del bernese di soli 5 mesi indifferente alla urla strazianti del piccolo.
Nell’udienza di giugno il pm Francesco Pizzato aveva chiesto un decreto penale di condanna: 10mila euro per estinguere il reato. L’avvocato dell’uomo però riuscì a ottenere la messa alla prova con i lavori socialmente utili. Ma nell’udienza finale il giudice non ha previsto la confisca del reato che in questo caso non è un oggetto ma un essere senziente. E quindi dato che la legge prevede che un affido giudiziario temporaneo si può trasformare in adozione solo in caso di confisca. Per questo motivo, il giorno 23 dicembre, il cane ha dovuto tornare dal suo proprietario balordo. E di questa cosa il Cecchetto se n’è vantato su Facebook con un post che mostra la foto accanto al cane seguito dal commento “Abbiamo vinto”. Il fatto ha scatenato migliaia di commenti di sdegno e condanna da parte degli utenti.
L’assurdo motivo delle botte: il cane aveva rovinato l’aiuola
Perchè tanta cattiveria verso un cucciolo che cerca solo tenerezza e affetto? Il Bovaro del bernese ha un carattere dolce, affettuoso e si attacca tanto alla sua famiglia. Amichevole e protettivo con i bambini ma anche con tutti gli animaletti di casa. Una volta che li riconosce parte della famiglia, non farebbe mai del male a un coniglietto, a un gatto, e nemmeno a un criceto. Ha grande rispetto dei suoi familiari. Ma ha anche un’altra qualità che nel caso del cucciolo picchiato dal suo proprietario potrebbe rivelarsi uno svantaggio: è un cane che ha la memoria lunga: non dimentica! Mai! Ogni volta che guarderà in faccia il suo proprietario, si ricorderà di quel brutto giorno, quando venne picchiato in modo forte e con insistenza.
Anche se non vi è alcuna giustificazione alle botte date con ferocia al cucciolo, rattrista ancora di più sapere che il motivo del maltrattamento non è altro che un comportamento normale di un cane che fa il cane: scava e morde rametti o bastoni. “Mi ha rovinato l’aiuola” – disse al tempo il Cecchetto. Questa è l’assurda motivazione del 39enne riportata da Aosta Sera nell’articolo di allora, quando il cane venne sequestrato e portato in custodia giudiziale al canile di Saint-Christophe. Successivamente grazie Avapa Associazione Protezione Animali Valle d’Aosta, fu affidato una famiglia che gli donò amore e il giusto imprinting per la sua crescita e che a malincuore ha dovuto cedere il cane.
In rete la petizione lanciata dalla stessa associazione che chiede che il cucciolo venga tolto dalle mani del 39enne ha raccolto in poco tempo quasi 13 mila firme. La vicenda ha scatenato rabbia e indignazione da parte di tutti coloro che amano gli animali. “Questa non è giustizia” – scrivono in molti sui social. E hanno ragione! Questa legge dovrebbe essere modificata al più presto. Pensiamo a quanti altri cani maltrattati potrebbero tornare nelle mani dei loro cattivi proprietari. Non è giusto e soprattutto non è umano.
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