Il 20 dicembre tutti in piazza per chiedere una ricerca alternativa alla S.A.

La vivisezione sebbene troglodita, è un incubo dei giorni nostri ed è necessario lottare per la sua abolizione

vivisezione cavia

Domenica le piazze si riempiranno di attivisti. Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Ragusa grideranno stop alla sperimentazione animale.

Organizzata dal movimento Riscatto Animale, la contro risposta alla maratona di Telethon (andata in onda in RAI dal 14 al 20 dicembre)  che si svolgerà domenica 20 dicembre, sarà una maratona a favore di una ricerca  che non preveda l’uso degli animali.

Saranno presenti alla protesta diverse associazioni animaliste nonchè scienziati, ricercatori e semplici cittadini che chiedono uno stop alla legittimazione di ogni nefandezza e sofferenza inflitta a esseri innocenti. E’ necessario volgere le attenzioni verso una scienza che usi la ricerca alternativa perchè questo è un diritto di chi vede il proprio denaro, perchè di denaro pubblico si tratta, messo nelle mani di chi affligge sofferenza ad un topo, ad un cane, o ad una scimmia. Animali nemmeno lontanamente simili all’uomo.

Stando ai dati di Riscatto Animale, “la stragrande maggioranza dei progetti finanziati da Telethon sono fermi alla fase preclinica (sperimentazione animale) o clinica (ossia sull’uomo)”.

Stante a quanto riporta Giuseppe Vittoria, del direttivo di Riscatto Animale intervistato nel blog di Repubblica Zoelagatta:

“La stragrande maggioranza dei progetti finanziati da Telethon sono fermi alla fase preclinica (sperimentazione animale) o clinica (ossia sull’uomo)”.

Questo significa, spiegano, che l’approccio sul quale si basa la ricerca sugli animali non funziona, “dilapidando milioni di euro in pubblicazioni inutili o meglio utili ad avanzamenti di carriera dei ricercatori, viaggi, ristoranti e congressi. Approcci moderni e a rilevanza umana già disponibili non vengono infatti utilizzati e pubblicizzati per ragioni di mera convenienza economica con un evidente danno a carico dei malati umani che non ricevono cure adeguate e dei non umani che soffrono inutilmente ed ingiustamente”.

“Molti team di ricercatori americani ed europei”, aggiunge Vittoria, hanno raggiunto risultati incoraggianti con la tecnologia delle cellule staminali pluripotenti indotte umane, il biostampaggio, la microfluidica, Organs-on-a-chip e organoidi, approcci di ricerca che aprono le porte alla terapia personalizzata dei pazienti umani. Con questa iniziativa, chiediamo ai politici di adoperarsi a che vengano destinati tutti i finanziamenti pubblici e privati alla ricerca moderna ed avanzata senza animali”.

  “I dati del millantato successo Telethon 2015 (*sito Telethon): in 26 anni di ricerca finanziata con sms e donazioni varie, cioccolatini della ricerca e con le nostre tasse, a fronte di 451 milioni di euro spesi per finanziare la vivisezione, 352 dipendenti a libro paga della sola Telethon Italia, 2570 progetti e 1556 ricercatori finanziati, non è stata trovata neanche una cura definitiva registrata, ma sono state pubblicati 10222 articoli scientifici che frutteranno cospicui e remunerativi avanzamenti di carriera ai ricercatori che li hanno condotti a fronte di milioni di animali segregati, avvelenati, mutilati, deturpati e uccisi”.

dati LAV S.A.

Secondo i dati, forniti dalla Lav, in Italia sono 609 i laboratori con animali.

Ed è in aumento il numero di sperimentazioni in deroga, soprattutto senza anestesia.

2.603.671 sono stati gli animali usati nei laboratori nazionali dal 2007 al 2009, per lo più in Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Toscana e Veneto.

Tra il 2008 e il 2009 sono state effettuate ben 350 procedure senza anestesia con un numero indefinito di animali, esperimenti che hanno comportato intensi e prolungati livelli di dolore senza alcuna forma di lenizione, solo per citarne alcuni: fratture, incisioni, innesti, investigazioni sul cervello, studi psichiatrici, trapianti di organi, lesioni del midollo, stress acuto e stimolazioni cerebrali profonde con elettrodi.

Grazie all’articolo 13 della Legge di delegazione europea n.96 del 2013 finalmente l’Italia potrebbe essere protagonista di un’inversione di marcia per aprire le porte a tecniche innovative senza animali.

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