I veterinari hanno deciso di abbattere gli 864 bovini bloccati nel Mediterraneo per due mesi

I funzionari hanno bloccato le analisi del sangue sugli animali che probabilmente non sono affetti da virus gravi e potrebbero essere curati.

Secondo i veterinari del governo spagnolo, gli 850 bovini che hanno trascorso mesi alla deriva nel Mediterraneo non sono più idonei al trasporto e dovrebbero essere uccisi.

Un avvocato della società di gestione della nave che ha trasportato il bestiame, pare che finalmente siano in corso  i preparativi per scaricare il bestiame. Purtroppo non sarà la fine di un’odissea perchè probabilmente solo la morte potrà liberarli da due mesi di sofferenza estrema.

Le mucche sono state tenute in quelle che un attivista per i diritti degli animali ha descritto come condizioni “infernali” sul Karim Allah, che ha attraccato giovedì al porto spagnolo sud-orientale di Cartagena dopo aver cercato per due mesi un acquirente per il bestiame.

Nella relazione, compilata dai funzionari spagnoli saliti a bordo della nave all’inizio di questa settimana, sono riportati i dati forniti dal capitano che ha parlato di 22 morti tra gli 895 vitelli a bordo. I vitelli, tutti tori, hanno dai sette agli otto mesi circa. Dei cuccioli insomma! Sempre nel verbale c’era scritto che gli animali avevano sofferto per il lungo viaggio e tutti versavano in cattive condizioni. Alcuni di loro non stavano bene e non erano idonei al trasporto al di fuori dell’Unione europea, né avrebbero dovuto essere ammessi nell’UE. L’eutanasia sarebbe la soluzione migliore per la loro salute e il loro benessere, hanno scritto i veterinari.

Gli animali sono stati respinti da diversi paesi per il timore del virus della febbre catarrale degli ovini. Nel verbale non si parla di virus ma rilevava una serie di altre condizioni della pelle, degli occhi e delle gambe tra cui alopecia, desquamazione, croste e infiammazioni articolari compatibili con l’artrite settica.

L’avvocato, Miquel Masramón, che rappresenta la società di gestione delle navi, ha detto che al porto si stanno preparando per uccidere il bestiame. L’avvocato ha detto che cercherà di contrastare lo scaricamento del bestiame e per questo che sta contattando le autorità libanesi. La nave è di proprietà di Khalifeh Livestock Trading e gestita da Talia Shipping Line, entrambe con sede in Libano, mentre il bestiame è di proprietà di una terza parte.

“Nel video si vedono i contenitori chiusi, non adatti per il bestiame vivo”, – ha detto Masramón in un comunicato ufficiale. “Non abbiamo informazioni ufficiali, ma pensiamo che scaricheranno gli animali e poi li uccideranno con pistole elettriche”.

Ha aggiunto che i campioni di sangue prelevati dal bestiame mercoledì sera da Talia Shipping Line, per testare una malattia bovina chiamata febbre catarrale degli ovini, erano stati bloccati al porto dalle autorità spagnole e non gli era stato permesso di portarli in un laboratorio per l’analisi.

Il virus della febbre catarrale degli insetti, trasmesso dagli insetti, causa zoppia ed emorragie tra i bovini, ma non colpisce gli esseri umani. Il rapporto del ministero spagnolo ha contato 864 animali vivi a bordo del Karim Allah la scorsa settimana. Ma poi ventidue mucche morte dopo i molti giorni d’attesa, sono stati fatti a pezzi e gettati in mare durante il viaggio.

Masramón ha detto che sebbene non fosse un tecnico per la salute degli animali, non era d’accordo con il rapporto veterinario ufficiale spagnolo pubblicato venerdì “Da quello che ho capito, per nessuna delle malattie annotate nel rapporto, vale la pena di sopprimere il bestiame. Sono malesseri normali dopo due mesi in mare e gli animali potrebbero riprendersi “. Eppure la decisione presa è quella di sopprimerli, colpevoli solo di essere animali considerati da reddito. 

 

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