I tre orsi al Casteller stanno impazzendo a stretto contatto: sono imbottiti di psicofarmaci

M49 ha smesso di mangiare e scarica le sue energie sulla saracinesca. I tre orsi sono costretti a stare a stretto contatto e sono imbottiti di psicofarmaci.

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E’ totalmente negativo l’esito della visita effettuata al Casteller dai carabinieri forestali su richiesta del ministro Costa per verificare lo stato di detenzione dei tre orsi prigionieri nel piccolo recinto. In data 14 settembre 2020, i Carabinieri CITES e i Carabinieri Forestale di Campobasso con il  Medico Veterinario, hanno condotto un sopralluogo presso la struttura di detenzione orsi ubicata all’interno del Centro Faunistico della Provincia Autonoma di Trento in località Casteller del Comune di Trento.

Il ministro Costa a Fugatti: liberate gli orsi

“Tenere animali come gli orsi in gabbia è già di per sé innaturale- scrive il ministro. Papillon e gli altri due orsi detenuti a Casteller soffrono, sono in gabbie piccole e si stanno alimentando poco. Dopo che M49 è stato catturato per la terza volta in Trentino ho immediatamente mandato un controllo dei Carabinieri del CITES, con esperti e veterinari.
Dal rapporto emerge: “M49 ha smesso di alimentarsi e si scarica contro la saracinesca della sua tana; M57 ripete costantemente dei movimenti in maniera ritmata causandosi lesioni cutanee all’avambraccio sinistro e DJ3 si nasconde e non entra nella tana per alimentarsi”. “… Sia M49 che M57 saranno costretti per circa quattro mesi ad una detenzione in spazi per nulla ampi e privi di stimoli ambientali”.
Questo c’è scritto nel rapporto su cui è in corso una delicata fase investigativa coperta dal riserbo previsto dal codice di procedura penale.
Io chiedo che il presidente della provincia di Trento, responsabile della scelta di catturare questi orsi, corra ai ripari. Devono essere portati in quota, liberati e monitorati con un radiocollare adeguato. Tra poco andranno in letargo, hanno il diritto a vivere in montagna, nel loro habitat, dove possono essere seguiti e geolocalizzati in ogni momento.
Sono sicuro che la giustizia faccia il suo corso e possa attestare le condizioni in cui versano i tre orsi, che sicuramente non meritano questa non-vita”.
 

Oipa integra la sua denuncia

 
Anche Oipa integra la denuncia che già aveva depositato per M49 e in un comunicato ufficiale scrive – “Vista la gravità delle condizioni in cui versano i tre orsi detenuti al Casteller, date le inadeguate condizioni di cattività che sono costretti a subire, così come attesta la relazione sul sopralluogo svolto il 14 settembre scorso dalla delegazione di esperti inviata dal Ministero dell’Ambiente, Oipa informa che procederà con denuncia querela a integrazione dell’esposto per maltrattamento già depositato per l’orso M49″.

Secondo OIPA – “la relazione degli esperti rafforza ancor di più la nostra richiesta di sospensione e annullamento dell’ordinanza del presidente della Provincia autonoma di Trento che dispone la cattura dell’orsa JJ4 per inidoneità del centro di detenzione.”

Da un estratto della relazione

All’atto della visita i tre individui detenuti nella struttura, denominati M49, M57 e DJ3, erano ospitati separatamente nella zona indoor all’interno dei tre box tana, con le porte verso l’esterno bloccate, per consentire i lavori di adeguamento della struttura.

Sono infatti in corso i lavori di realizzazione di una gabbia esterna al box indoor che ospita M49, di caratteristiche costruttive analoghe a quella della gabbia già esistente e di circa 12 mq di superficie, collegata con esso attraverso porte a ghigliottina, dotata di un soppalco che ne amplierebbe le dimensioni e di una vasca, che dovrebbe consentire a M49 di disporre anche di un esiguo spazio all’esterno.

Sia M49 che M57, saranno costretti per circa quattro mesi (tempi di realizzazione dei lavori di adeguamento) ad una detenzione in spazi per nulla ampi e privi di stimoli ambientali, così come per altro già evidenziato nella precedente relazione. 
I tre individui ospitati nella struttura sono stati sottoposti a sedazione al fine di mitigare gli effetti stressogeni del disturbo causato dai lavori di realizzazione delle predette opere.

Il medico ha ritenuto necessario ricorrere alla somministrazione quotidiana di integratore a base di acido gamma amminobutirrico, con effetto inibitorio del sistema nervoso centrale, per prevenire e controllare lo stato di stress di M49, causato dalla captivazione e dalle modificate situazioni ambientali, nella fase immediatamente successiva alla ricattura e di ambientamento e sino al rilascio nella zona outdoor.

Anche a M57, a far data dal 30 agosto, in previsione della ricattura di M49, viene somministrato per il medesimo motivo lo stesso integratore.
Nel report, in corrispondenza del 10 settembre, il medico veterinario incaricato segnala inoltre che “Nell’arco di 48 ore la situazione ha subito un grave peggioramento. Tutti e tre gli orsi versano in una situazione di stress psico-fisico molto severa, dovuta in primis alla forzata e stretta convivenza dei tre esemplari, contrariamente a quanto permette la base etologica di specie ed alle ridotte dimensioni degli spazi a disposizione.

M49 ha smesso di alimentarsi e scarica tutte le sue energie contro la saracinesca della tana. Reagisce in maniera nervosa alla presenza umana. M57 si alimenta, ma ripete costantemente dei movimenti in maniera ritmata, prodromo di stereotipia.
Presenta anche lesione cutanea nell’avambraccio sinistro, dovuto allo sfregamento nell’attività di cui sopra. Dj13, a causa della presenza e degli atteggiamenti degli altri due esemplari, spaventata, si è nascosta nel boschetto del recinto esterno e non torna in tana per alimentarsi.

Si evidenzia che, tenuto conto delle dimensioni e la struttura del recinto Casteller, pur con gli adeguamenti programmati, la prevista cattura e captivazione di ulteriori tre individui, metterebbe in difficoltà l’intero sistema di gestione. 

Qui la relazione per intero.

 

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