Gruppo di animalisti ha manifestato contro la corsa dei Buoi di Asigliano Vercellese.

Vercelli – Ad attendere ieri la 585esima edizione della corsa dei buoi ad Asigliano, c’erano anche gli animalisti. La consueta corsa, ormai da secoli, è dedicata a San Vittore, il santo patrono al quale si rivolgevano gli asiglianesi per scacciare via la peste. Ma anche se la peste se n’è andata è rimasto lo sfruttamento degli animali a fini ricreativi.

Lo hanno detto a gran voce un gruppo di attivisti – San Vittore vi avrà fatti uscire dalla peste, ma non dal Medioevo”,recita uno degli striscioni esibiti da Sinergia Animalista (Associazione Vegani Italiani, Fronte Animalista e Centopercentoanimalisti), in occasione della tradizionale Corsa dei Buoi di Asigliano Vercellese.

“La contestazione, iniziata nel piccolo comune piemontese nel 2015, non accenna ad indebolirsi, al contrario sembra crescere l’insofferenza verso la manifestazione religiosa, che consiste in una gara tra carri, trainati da buoi spronati a suon di bastonate sino all’arrivo” – spiegano gli animalisti. 

I manifestanti, provenienti da diverse città del Nord Italia, hanno protestato per le condizioni di stress innaturale, nonché per i maltrattamenti che gli animali sono costretti a subire in nome di un evento folkloristico decisamente anacronistico. 

“Sono sempre di più le città che scelgono di abbandonare le vecchie usanze per alternative più dignitose ed etiche, sarebbe auspicabile che anche Asigliano procedesse in questa direzione, o vuole rischiare di rimanere ancorata alla superstizione dei secoli bui, come gli animalisti insinuano?” .

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