Fucili puntati nel bellunese sui piccoli di cervo anche di soli tre mesi: sarà una strage

Con una lettere aperta un’attivista di Belluno, Tamara Pancera,  che da anni si batte contro la caccia sfoga tutto il suo dolore.

“I piccoli di cervo da domani mattina all’alba cadranno sotto i colpi di fucile di quelli che si fanno chiamare esperti selettori, il tutto con pieno appoggio della Provincia di Belluno, strage che l’Ispra ha stabilito accettabile. Li definiscono i piccoli di classe 0, quelli nati a giugno, che verranno fucilati per ‘sport’ e sollazzo a 3 mesi di vita, assieme a quelli di classe 1, di circa un anno, e le femmine. Riuscite ad immaginare una scena simile senza rabbrividire di orrore?”

“Come se fosse possibile classificare sterilmente l’affettività che lega un piccolo di pochi mesi alla madre che lo allatta, ai fratelli, all’intero branco, alla sacralità del bosco che è la culla della vita. Simili aberrazioni azzerano la dignità degli individui che le compiono o autorizzano. Se la provincia di Belluno avesse a cuore davvero la fauna selvatica simili stragi non verrebbero autorizzate, non solo perché gli animali selvatici hanno meccanismi di autoregolazione perfetti (meccanismi omeostatici), ma anche perché le nevicate dello scorso inverno, oltre due metri di coltre sulle nostre montagne e a seguire un gelo feroce, hanno inevitabilmente ucciso molti animali. Al riguardo mi sono pervenute segnalazioni di carcasse di animali rinvenute a primavera intorno ai 1000 metri di altitudine, non oso immaginare ad altitudini maggiori (che sia questo il motivo per cui la Provincia di Belluno quest’anno ha autorizzato anche l’abbattimento delle cornacchie? non si sa più a chi sparare). Mi pare sempre più evidente che finchè non precipiterà il numero di cacciatori, in buona parte decisamente anziani ma liberi di girare in luogo pubblico con fucili come cannoni, non diminuirà certo il numero di animali da abbattere. E chi ha orecchie per intendere: intenda!
Invito i cittadini a firmare i referendum contro la caccia nei banchetti e nei propri comuni.

P.S.
Leggo sulla stampa locale:
”ed è per questo che la provincia di Belluno sta professionalizzando cacciatori quali sentinelle della biodiversità”…e ancora:” il censimento dei cervi non ancora ufficializzato parla di 8000 cervi”, e, udite udite: ”contati uno ad uno”!!!! Alcune affermazioni sono un’ offesa all’intelligenza dei cittadini.”

Tamara Panciera – Borgo Valbelluna Belluno

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