Un errore veterinario ha segnato la vita di Gastone, un mastino nato nell’aprile 2018 e affetto fin dalla nascita da problemi di deambulazione. La sua proprietaria, una donna trentina, aveva scelto di curarlo invece di optare per la soppressione, sottoponendolo a un intervento chirurgico il 27 settembre 2018. Tuttavia, l’operazione non ha portato ai risultati sperati e, anzi, il cane ha continuato a soffrire, costringendo la proprietaria a farlo operare nuovamente due mesi dopo. Durante questo secondo intervento, eseguito da un altro veterinario, è stata riscontrata una grave imperizia nel primo, che ha richiesto ulteriori operazioni nei mesi successivi.
Nel maggio 2021, la donna ha avviato una causa legale contro i due veterinari responsabili dell’errore. Il tribunale di Trento ha riconosciuto che l’intervento iniziale era stato eseguito in modo inadeguato su un cane non idoneo a quel tipo di operazione e ha condannato i veterinari a risarcire la proprietaria con poco meno di 9.000 euro per le spese sostenute. Tuttavia, la richiesta di un ulteriore risarcimento di 100.000 euro per il turbamento psicologico subito è stata respinta dal giudice, che ha ritenuto che non si trattasse di un danno tutelato come diritto inviolabile della persona.
Gastone è morto nell’agosto 2024, a sei anni, a causa di un collasso. La sua proprietaria, pur rammaricata per la sentenza parziale, trova conforto nel fatto di avergli garantito una vita dignitosa negli ultimi anni, tra cure, fisioterapia e momenti felici trascorsi con la famiglia.
LASCIA UN COMMENTO