Entra un gattino nella palestra della scuola di Gioia Tauro e il bidello lo uccide a bastonate

Il gatto è entrato nella palestra del plesso della scuola primaria Montale e senza pensarci due volte il bidello lo ha colpito ripetutamente con il bastone, fino ad ucciderlo.

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Reggio Calabria – “Quanto accaduto nella scuola primaria Eugenio Montale di Gioia Tauro è da annoverarsi tra le denunce più raccapriccianti che io abbia raccolto nel corso del mio mandato istituzionale”: è quanto dichiara Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria.

La delegata degli Animalisti Italiani, Maria Antonia Catania, mi ha testualmente scritto: Un gattino si e’ introdotto in un aula e il dirigente scolastico chiama il bidello per fare uscire il gatto. Il bidello invece di cacciare il gatto ha preso un bastone ed ha iniziato a bastonare il gatto sino a farlo morire dopo un ora di agonia.

Tutto è accaduto sotto lo sguardo shoccato dei bambini. Il gatto perdeva sangue dalla bocca.  “Non oso pensare lo schock che hanno dovuto subire i bimbi” – ha detto la Catania- una vera atrocità commessa con crudeltà e determinazione…non riesco ancora a crederci”.

“Anche io non riuscendo a credere a tanta efferatezza ho prontamente telefonato al dirigente scolastico Francesco Bagalà, che era al corrente degli accadimenti e mi ha parlato di un incontro tra genitori e il bidello e che lo stesso oggi dovrebbe andare in classe a chiedere scusa ai bambini. Ma ciò a me non basta”.

“Si tratta – continua il Garante – di un gesto gratuito, un gesto assassino, documentato anche fotograficamente dai piccolini, che non può essere giustificato alla stregua del furto di un vasetto di marmellata. Uccidere a bastonate un gatto solo perché disorientato e impaurito “soffiava” contro chi lo minacciava con un bastone è un atto di autodifesa che anche un umano farebbe e non certo “soffiando”.

Richieste misure di punizione contro il bidello

“Chiedo alle autorità scolastiche preposte di intraprendere immediatamente le misure previste nei confronti di questo signore, ed all’autorità inquirente e giudiziaria di valutare non solo la crudeltà contro il gatto, ma le ripercussioni emotive che i piccolini si porteranno dietro. La scuola è vita – conclude Marziale – “e a nessuno è concesso di tramutarla in luogo di efferatezza e morte. Oltre alle autorità sopra citate stamattina porterò il caso all’attenzione dl ministro dell’Istruzione Bussetti”.

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