E’ terminato il viaggio da incubo delle tigri da Latina allo zoo della Russia: una è morta, 4 andranno allo zoo

Dopo un viaggio interminabile e dopo che una tigre è morta, la LAV ha sporto denuncia per i responsabili.

Immagine LAV

Finalmente il viaggio da incubo è terminato. Le 9 tigri superstiti sono state portate tutte presso lo zoo di Poznan in Polonia.
Lo ha annunciato la LAV che si sta interessando del caso. Solo per alcune di loro si apre uno spiraglio di speranza. Appena le loro condizioni fisiche lo permetteranno, 5 di loro saranno portate presso il Santuario Primadomus di AAP in Spagna, dove gli sarà garantita una vita dignitosa, lontano da ogni forma di sfruttamento. Le altre 4, purtroppo, rimarranno in due zoo polacchi. Una di loro non ce l’ha fatta: il viaggio lungo in casse inadeguate, le condizioni igieniche precarie e il forte stress, hanno dato il colpo di grazia all’animale che non ha retto ad una prigionia esasperante. 

“Siamo già a lavoro affinché i responsabili di questa drammatica vicenda siano perseguiti legalmente”- ha avvisato LAV.

Le 10 tigri erano partite da Latina il 22 ottobre scorso, destinate a uno zoo in Russia, ma sono state bloccate per sei giorni al confine tra Polonia e Bielorussia. Dopo i controlli, il viaggio è ripreso e si è concluso dopo altri 3 giorni. 

Una situazione inaccettabile, gli animali viaggiavano in condizioni agghiaccianti, non conformi alle normative vigenti: lo testimoniato le foto e i video inediti che i volontari hanno inviato a LAV, (ATTENZIONE: IMMAGINI DRAMMATICHE).

Le tigri erano rinchiuse in casse completamente inadeguate per un viaggio così lungo, e la morte degli animali prova che questo trasporto non è stato effettuato tenendo in considerazione le esigenze degli animali.

Anche le autorizzazioni presentano delle incongruenze, riportando genericamente la presenza di “animali in cassa” quando, secondo il Regolamento CE 1/2005 deve essere specificata la specie degli animali trasportati.

“Per queste ragioni presenteremo una denuncia per maltrattamento ed uccisione degli animali,” ha intimato l’associazione – “dal momento che chi ha scelto di usare queste modalità di trasporto ha condannato questi animali a sofferenza e morte, come poi drammaticamente avvenuto. E’ evidente che il risparmio nell’operazione commerciale ha avuto un ruolo fondamentale sulla sorte di questi animali, e che i responsabili della vendita saranno chiamati a risponderne. “

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