Continuano gli avvelenamenti dei cani randagi: sembra una congiura per ripulire le strade

Trovati 4 cani impiccati a Noto e altri cani avvelenati a Favara, Sei cani uccisi a Licata. 50 cani trovati morti a Palermo, 8 cani avvelenati a Siracusa. Si affaccia l'ipotesi di un piano definito per ripulire le strade.

Quattro cani sono stati impiccati a Noto e altri cani, non si sa quanti sono stati avvelenati a Favara, così come a Palermo e a Licata. Ormai è una strage di massa che fa perdere i conti e anche la Ragione. Nell’Italia dalle sembianze stragiste ucraine o greche dove già a suo tempo i randagi sono stati decimati, tutto tace e i cani cadono giù come birilli presi da conati, spasmi e con la bava alla bocca. Ad Agrigento si continuano a trovare esche avvelenate e purtroppo il numero dei cani morti sale a 50 ed oltre.

Struggente il caso di Choco, il cagnolino chiamato così per il suo pelo color cioccolato. Dalla Sicilia doveva partire il giorno dopo verso la sua nuova famiglia. Il cane ha scodinzolato alla volontaria che con tanto entusiasmo per questo evento che avrebbe sicuramente dato una svolta positiva alla vita di Choco, aveva giocato per l’ultima volta con il cane. E invece no, quando ieri mattina si è recata a Tre Fontane per andare a prenderlo, il cane era steso a terra con la bocca ancora aperta in cerca di respiro.Il loro dolore e il nostro non può passare inosservato,”– scrive su Facebook la volontaria in lacrime- “Choco doveva partire era stato adottato, assassini non ci avete dato il tempo di farlo partire, non riesco a dire più nulla, sto male e non riesco a fermare le lacrime…..solo tanta disperazione nel cuore mista a impotenza e rabbia, ce li stanno uccidendo tutti….Aiutateciiii!” E’ il grido disperato di una delle tante voci che pretendono giustizia per i poveri randagi colpiti da una sorte malvagia. 

Foto pagina Facebook

La morte di Choco, si aggiunge a quella di molti altri cani il cui destino sembra è stato irreversibilmente segnato. Non c’è corsa contro il tempo che tenga, sembra quasi un piano bene ideato. C’è chi parla di pulizia delle strade in occasione del passaggio del Giro d’Italia. In rete ha raggiunto le 11.000 firme in un paio di giorni la petizione che chiede di fermare il passaggio della tappa che il 9 maggio dovrebbe passare per Sciacca. Congiura o no, non ci sono risposte o prese di posizione da parte delle amministrazioni che hanno chiuso un occhio anche sulla rimozione delle carcasse dei cani avvelenati rimaste riverse sulla strada per quattro giorni.

Sono stati rimossi i corpi dopo le lamentele di una cittadina. A questo punto risulta quasi teatrale l’apparizione del sindaco di Sciacca sulle reti Fininvest che si proclama dispiaciuta per la perdita dei cani. Il primo cittadino infatti, pare che non si sia nemmeno preoccupata di bonificare la zona da altri bocconi avvelenati. Con il passare dei giorni, infatti, con suo “grande dispiacere” per i randagi italiani, il numero dei cani che hanno addentato i bocconi avvelenati è ovviamente aumentato andando ad aggiungere altri morti ai morti. Si tratta di un genocidio senza precedenti che di sicuro non passerà sotto silenzio. 

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