Condannato a 18 mesi il seviziatore della cagnolina Pilù: dovrà risarcire 8 associazioni e il Comune

Il Pubblico Ministero aveva chiesto 27 mesi ma la pena massima per i reati di maltrattamento animale è di 18 mesi.

Condanna a 18 mesi per Gaetano Foco, per il reato di maltrattamenti nei confronti della cagnolina Pilú. Questa la sentenza in primo grado emessa dal Giudice Barbara Floris, nel corso dell’udienza conclusiva che si è tenuta nell’aula Rossella Corsini del Tribunale in San Mercuriale a Pistoia, durante la quale sono stati ascoltati gli ultimi test: il titolare della clinica veterinaria che accolse la cagnolina in fin di vita e un’amica dell’imputato al tempo dei fatti.

Pilù

I fatti risalgono al 2015 e le sevizie furono anche filmate e diffuse sui social, suscitando un moto di indignazione nazionale, tant’è che nel processo sono 9 le parti civili: oltre al Comune di Pescia – comune di residenza dell’imputato all’epoca dei fatti – anche otto associazioni animaliste: Il rifugio onlus di Lamporecchio, Animalisti Italiani, Leal, Lida, Liv Toscana, Anpana, Enpa, Oipa.

Al tempo un video agghiacciante mostrava le sevizie inflitte alla povera cagnolina, un pincher nano di proprietà dell’ex compagna dell’assassino. Un macabro torto per vendicarsi della ragazza.
Pilù è stata abusata, seviziata. Nel suo corpicino sono stati introdotti detersivo, limoni e oggetti, fino a che non è morta per le torture.

A conclusione del processo il Pubblico Ministero Cristina Bartaloni aveva chiesto per l’imputato la condanna a 27 mesi, cioè il massimo della pena per il reato di maltrattamenti, con l’aggravante per la morte dell’animale in conseguenza delle sevizie. Il giudice ha stabilito la condanna a 18 mesi, che risulta essere il massimo della pena prevista dalla legge per il reato di maltrattamenti nei confronti degli animali.

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