Chi ha un cane riduce il rischio di malattie cardiovascolari

avere un cane2“Il possesso di un cane è probabilmente associato a un ridotto rischio di cardiopatie”.

L’affermazione è contenuta in una dichiarazione scientifica pubblicata dalla American Heart Association, la maggiore associazione di medicina cardiovascolare americana, in seguito alla revisione, da parte di un comitato appositamente riunito, di anni di dati sui benefici cardiovascolari associati al possesso di un animale da compagnia.

Le persone che possiedono un cane hanno sicuramente più motivi di uscire e fare passeggiate e gli studi mostrano che il legame stretto che la maggior parte dei proprietari forma con il proprio animale è in grado di ridurre le reazioni allo stress e diminuire la frequenza cardiaca del proprietario in presenza dell’animale.

Benché gli esperti non abbiano voluto effettuare dichiarazioni eccessivamente forti, osservano che esistono motivi psicologici, sociologici e fisiologici plausibili per ritenere che il possesso di un animale da compagnia possa realmente avere un ruolo causale nel ridurre il rischio cardiovascolare.

Il rapporto ha rivisto decine di studi e nel complesso è apparso chiaro che i proprietari di pet e in particolare di cani (l’oggetto della maggior parte degli studi) avevano una salute migliore rispetto alle persone che non possedevano un animale da compagnia.

Numerosi studi mostrano che la presenza del cane riduce la reazione dell’organismo allo stress con una diminuzione della frequenza cardiaca, della pressione ematica e del rilascio di ormoni adrenalino-simili in presenza dell’animale, rispetto a quando quest’ultimo è assente.

I proprietari di animali tendono ad effettuare maggiore attività fisica e hanno livelli di colesterolo e trigliceridi moderatamente più bassi. Alcuni studi hanno anche indicato che i proprietari di pet di qualsiasi tipo avevano una maggiore probabilità di sopravvivere agli attacchi cardiaci.

In uno dei pochi studi controllati randomizzati inclusi nel rapporto, 48 agenti di borsa stressati e ipertesi venivano trattati con farmaci per ridurre la pressione ematica e poi venivano suddivisi in 2 gruppi. Quelli di un gruppo adottavano un cane o un gatto. Sei mesi più tardi, lo studio riscontrava che quando gli agenti finanziari che avevano adottato un animale erano in compagnia dei loro pet erano notevolmente più calmi a fronte di eventi stressanti, rispetto all’altro gruppo.

Tra i proprietari di pet esistono tuttavia notevoli differenze tra coloro che portano a passeggio il cane e quelli che non lo fanno. Inoltre, gli autori puntualizzano che per le persone che hanno comunque una vita sedentaria, fumano, non hanno una dieta sana e non controllano la pressione ematica, l’adozione di un animale non è una strategia prudente per ridurre il rischio cardiovascolare.

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