Caso gatto ucciso dal bidello: il Dirigente riporta una versione della storia inattendibile

Più cercano di mascherare lo scandalo e più la rabbia sale. L'effetto è chiaro anche nella petizione che in rete ha oramai raggiunto le 75.000 firme.

Nessuno ha tutelato i minori

E’ la percezione che ha la gente nel vedere la reazioni distaccata e fredda da parte del Dirigente scolastico in merito alla triste vicenda del gatto ucciso a bastonate. Il preside ha raccontato in un video la versione del bidello 63enne che avrebbe bastonato il gattino entrato nella palestra della scuola primaria Eugenio Montale di Gioia Tauro. L’opinione pubblica si chiede come mai non sia scattata in via cautelativa la sospensione del bidello dato che trattasi un molto probabile gesto criminale a cui i piccoli alunni hanno dovuto assistere. Il Preside non prendendo le dovute misure potrebbe rendersi responsabile di una mancata tutela dei minori. 

Tentativi di discolpa inverosimili

Le dichiarazioni riportate dal Preside Francesco Bagalà riferitegli dal collaboratore scolastico indiziato, hanno la parvenza di un vano tentativo di negare la realtà dei fatti. La fantomatica versione del bidello, parla di un gatto rimasto rinchiuso nella palestra, peraltro inagibile del plesso che pareva “impazzito”.

“Il felino saltava contro le pareti e contro i vetri” un gatto fantascientifico quindi, che schizzava come una pallina da tennis. Inverosimile anche il fatto che il felino nascosto dentro ad un buco si sia aggrappato al bastone infilato dal bidello per farlo scappare e che proprio afferrando il bastone con gli artigli si sia ferito a morte da solo. “L’anomala verità” viene meno proprio nel momento in cui il 63enne ha di fatto gettato il gatto nella spazzatura quando la bestiola era ancora viva. Un gesto di chiaro disprezzo verso quella povera creatura innocente in stato di agonia.

E ancora, cosa ha fatto la docente presente nell’area palestra insieme agli alunni per fermare un orrore che di certo i bambini non avrebbero mai voluto e dovuto vedere? E perché di lei nessuno parla come se non avesse nessuna colpa? Non è compito degli insegnanti proteggere gli alunni da ogni forma di violenza? E mentre il preside attende con grande calma, la relazione scritta del collaboratore scolastico, ancora non è scattato nessun provvedimento come chiedeva Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, persona informata sui fatti dalla delegata di Animalisti Italiani, Maria Antonia Catania. 

Con meno calma, vi invitiamo a scrivere al Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Pentimalli di Gioia Tauro, Francesco Bagalà chiedendo la sospensione del collaboratore scolastico. Scrivete un testo educato e motivato con le vostre parole al seguente indirizzo mail: 
[email protected]

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