Carne Amadori: scoperto il marcio degli allevamenti intensivi, urine umane e topi ovunque

Alla fine si scopre che nell’allevamento romagnolo ci sono più topi che maiali, “parola di Amadori”? No, a descrivere la realtà disgustosa che si cela dietro agli allevamenti della famosa azienda è Milena Gabanelli, su Report.

amadori topi

Siamo abituati alla pubblicità allegra e pulita di Amadori. In cui la famiglia felice si scioglie in un abbraccio e tutti si siedono a tavola a pucciare i bocconcini panati di pollo dalle forme simpatiche, nella salsina di ketchup.

Ma la realtà è ben diversa. Il servizio tratto dalla video inchiesta di Sabrina Giannini, parla chiaro.  Decine di topi corrono da tutte le parti, anche sopra ai poveri maiali sporchi e  c’è anche un dipendente che dopo aver maltrattato gli animali, non si scompone ad andare al bagno per fare i suoi bisogni. Il “cesso” è già lì, si abbassa i pantaloni e urina dentro all’allevamento di polli.

 Le immagini choc mandate in onda domenica sera da Report nella puntata “Resistenza passiva” sui super batteri resistenti mostrano dalle scene disgustose.  Maiali sporchi e con escoriazioni sono rinchiusi in are recintate sporchissime dove a terra i topi hanno lasciato i loro “ricordini”. I topi scorrazzano anche sopra ai maiali c’è sporco dovunque e confezioni di medicinale antibiotico usati sono sparse dovunque e non in contenitori specifici.

Milena Gabanelli ha parlato del servizio: “Abbiamo visto, all’inizio, allevamento in biosicurezza, che non vuol dire biologico, ma è l’insieme delle misure e delle precauzioni utili per ridurre al minimo i rischi per l’ambiente e la salute umana e quella animale. Ora, certo non ci scandalizziamo per qualche topo: entrano, lo sappiamo bene, anche nei pollai nostrani di campagna, però, di chi è questa meraviglia di allevamento che sta in Romagna? La risposta lascia spiazzati: Amadori. Nel video che segue si può vedere tutta la parte della videoinchiesta di Sabrina Giannini con la collaborazione di Ilaria Proietti”.

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Abbiamo – prosegue la Gabanelli nel racconto – almeno una cosa in comune con i polli, i tacchini, i maiali, e mucche: prendiamo gli stessi antibiotici. Mangiando la carne che arriva dagli allevamenti intensivi, possiamo fare il pieno.

Amadori aveva negato alla trasmissione di poter visitare gli allevamenti. Report però ha mostrato alcune immagini di un allevamento avicolo, girate dall’associazione Essere Animali dove emergono palesi violazioni delle norme sull’igiene e sul  benessere animale. 

L’allevamento intensivo in Italia riguarda 30 milioni di animali e, secondo i dati rivelati da Report, 1.300 tonnellate di antibiotici. E’ uno dei consumi più elevati d’Europa. Il totale è un giro di affari di 32 miliardi di euro l’anno per la produzione di carne e trasformati, a cui vanno sommati i fatturati delle case farmaceutiche.

Amadori si difende ritenendo che l’azienda ha rispettato le normative europee e italiane, inoltre le strutture sono sottoposte a controlli regolari. Rivendica il fatto che gli attivisti sono entrati negli allevamenti senza regolare permesso e il filmato risale a sei mesi fa prima di alcuni lavori di ristrutturazione e messa in opera. Anche “Essere Animali”, a suo tempo chiese ai Dirigenti di poter visitare la struttura ma ogni permesso venne loro negato. Ora Amadori corre ai ripari e si premura di procedere con eventuali azioni legali.

Ma forse è troppo tardi per salvare il salvabile o la faccia! Il marcio si è visto tutto!

 

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