Se avesse voluto uccidere o ferire gravemente lo avrebbe fatto ma delle due persone che si trovavano ad Andalo M57 ha ferito in modo lieve solo il carabiniere protagonista dei fatti. Eppure si è gridato al massacro che non c’è e per l’ennesima volta Fugatti ha colto l’occasione per far catturare e sbattere un altro orso nella piccola area del Casteller al posto di M49 che da quella prigione a vita è riuscito a fuggire.
Per OIPA il progetto Life Ursus è stato un fallimento totale
Per OIPA – “Reagire al primo contatto fra un umano e un orso con la cattura e messa in cattività dell’animale è un’ammissione implicita del fallimento del progetto Life Ursus e soprattutto dell’incapacità della Provincia autonoma di Trento di gestire la reintroduzione forzata dei plantigradi nel suo territorio.”
“Il carabiniere aggredito la scorsa notte è stato probabilmente incauto e non per questo l’animale dev’essere penalizzato con la cattura e la cattività”, -ha dichiarato il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. “Gli Stati Uniti, con i loro grandi parchi abitati da orsi, dovrebbero insegnare qualcosa, ma evidentemente il Trentino è lontano anni luce da una moderna cultura di convivenza uomo-animale. Se un orso fa l’orso si cattura, si mette in gabbia o, peggio, si abbatte. Siamo all’Età della Pietra”.
“Negli Usa, ricorda l’Oipa, all’ingresso dei grandi parchi sono distribuiti dépliant in cui si spiega come comportarsi el caso ci s’imbatta in un orso, evitando comportamenti che lo potrebbero attirare, s’invita a portare con sé il cibo in contenitori ermetici, i bidoni della spazzatura sono a prova di orso, numerosi cartelli che ricordano continuamente le regole per la sicurezza. E, senza andare troppo lontano, anche la gestione dell’orso in Abruzzo potrebbe insegnare molto al Trentino e alla Provincia autonoma di Trento.”
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