Canile di Capodistria in mano ad una ditta smaltimento rifiuti. Volontari barricati in canile

foto facebook
foto facebook
foto facebook

Capodistria- Con un blitz venerdì scorso la polizia ha tentato, su ordine del sindaco, di far sgombrare i volontari dell’ associazione “Litorale contro il maltrattamento degli animali”, che oggi gestiscono il canile Sveti Anton di Capodistria.
Il motivo? Il Sindaco ha affidato la gestione del canile, ad una ditta di raccolta e smaltimento rifiuti, ditta che nulla ha a che vedere con cani e gatti attualmente ospitati nella struttura.
I volontari si sono barricati all’ interno del canile, per difenderlo dall’ arrivo dei temibili camion compattatori di rifiuti di Komunala Koper.
Nel canile di Sveti Anton, attualmente vi sono una trentina di cani e 50 gatti.
Ad aggravare i fatti ci sono le rigide regole slovene, secondo cui i cani devono essere soppressi dopo 1 mese dalla loro cattura se non vengono adottati.
L’associazione che fino ad oggi ha gestito il canile Sveti Anton, la “Litorale contro il maltrattamento degli animali” (Odpmz), si è per questo motivo prodigata negli anni di metter in atto una massiccia campagna di adozioni.
Il Sindaco Boris Popovič, dal canto suo, non sente ragioni e assicura che nella giornata di oggi darà ordine alla polizia di ritentare lo sgombero.
Da Trieste interviene l’ associazione Il Capofonte, che spesso si è occupata di portare i cani in Italia e lancia un appello di adozioni.
Per salvare e adottare gli animali il più presto possibile ci si può rivolgere a:
Associazione di Volontariato “Il Capofonte” ONLUS
Sede legale: Via alle Cave n. 43 34128 Trieste (TS)
Tel. +39 040/571623
e-mail: [email protected]

LASCIA UN COMMENTO