Cani e canili problematici: ecco com’è la situazione in Italia

Molti di voi avranno desiderato adottare un cane di canile uscendo poi delusi da questa esperienza. Vediamo ora alcune problematiche legate alle difficoltà che si incontrano entrando in queste strutture.

cane-canileEsistono diverse tipologie di canili ma nella loro diversità, hanno in comune hanno la mancanza di consapevolezza di quanto sia importante per i loro ospiti, avere uno spazio adeguato all’educazione (ma anche allo svago quotidiano fuori dal box) e di conseguenza la presenza di un educatore cinofilo.

Alcuni gestori dei canili, sono proprio ignari di cosa si intenda con la parola educazione perché restano fermi al concetto di cane robotizzato che viene ridicolizzato o al quale chiedere “comandi” anche se in realtà per educazione si intendere far stare meglio i cani rispettandone la loro natura e personalità. Altri gestori invece pur consapevoli, semplicemente non ne danno importanza benché ci siano i presupposti per migliorare la qualità di vita dei cani sia durante la permanenza in canile, sia per favorirne le adozioni.

Per esempio la legge regionale (fvg) 11 ottobre 2012 n. 20 dice che anche nei canili privati: Art 7 c. 2 B ) sono dotate di un educatore cinofilo per la rieducazione, in possesso dei requisiti previsti dal regolamento di cui all’articolo 36, al fine di favorire il recupero comportamentale la conseguente adozione degli animali di affezione custoditi.

Ma dare valore a coloro che si pensa di “salvare”, significa anche mettersi in discussione e voler imparare come si comporta (etogramma) una specie diversa e questo vale per ogni persona che frequenta i canili, a prescindere dal ruolo, ma anche per i futuri adottanti.

Ci sono poi quei canili in cui anche il migliore candidato ad adottare un cane, se ne deve uscire afflitto e a mani vuote perché in quel determinato posto hanno la tendenza ad accumulare cani per eccesso di ego-ismo, perché perdere un cane significa perdere la retta proveniente dal comune da cui proveniva. O ancora perché favoriscono cani provenienti dal sud Italia, o da paesi esteri ma di cui è il (gestore) doversene fare carico economicamente.

Qualora ci si imbattesse in questo tipo e siete davvero intenzionati a prendervi cura seriamente di un cane e liberarlo da lì, consiglio di telefonare al vostro comune di residenza, esporre il problema, farvi dare la lista dei cani, far chiamare il canile dall’assessore o comunque da chi si occupa dei cani di pertinenza di quel determinato territorio per potervi recare nuovamente in canile e capire se tra quei cani troverete il compagno ideale e lui per voi.

 

Rattristano molto anche quei canili che consegnano cani con troppa superficialità e senza nemmeno fare un controllo di affido-preventivo, questo accade perché chi gestisce non solo non conosce i reali bisogni dei cani, ma non è nemmeno in grado di comprendere anche solo parzialmente la pericolosità che si può nascondere dietro alcune persone.

Anche in questo caso sovente la struttura è sovraffollata, i cani obesi nutriti con cibo scadente e talvolta non curati a dovere, e ospita cani provenienti dal sud o dall’ estero.canili-pieni

In ogni tipologia di canile, a pagarne le conseguenze sono i cani, sia i residenti, sia quelli provenienti da staffette sud–nord. Perché questi ultimi? Perché spesso alcuni volontari per non interrompere le loro importazioni di cani dal sud, usano  l’alibi  che il canile X non permette che nessun cane venga adottato e forti di questa scusa, fanno arrivare i cani da ogni dove. Altro motivo, è perché altrettanto spesso questi soggetti provenienti dal sud finiscono in famiglie inadeguate proprio per la mancanza di competenze cinofile di alcuni volontari.

Capita sovente purtroppo che per l’errata valutazione di un individuo, questi scappi subito dopo l’adozione finendo disperso o morendo incidentato; e quando va meno peggio finirà in una famiglia che non lo comprende a sufficienza, infelice lui e a disagio la famiglia adottante quando non decide di Restituirlo!  E via di esperienze negative per il malcapitato 4 Zampe!

Questi tipi di canili sono presenti in tutta Italia dal nord al sud e da est a ovest. Questi posti vengono spesso chiamati “rifugi” dai loro fondatori non capendo che un rifugio per un cane è una famiglia che lo comprende e lo protegge, che lo ama conoscendolo veramente come specie e come individuo. Lo stesso vale per quei volontari “freelance autodidatti”.

    Daniela Puiatti -istruttrice cinofila presso Serendipity

 

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