Cambiamenti climatici, incendi e siccità non smuovono le coscienze: anticipata apertura della caccia

Malgrado incendi e siccità alcune Regioni hanno approvato la preapertura che dal 25 settembre è passata ad oggi. LAC pronta a presentare ricorsi.

La caccia in Italia è consentita dalla 3° Domenica di Settembre al 31 Gennaio, nel rispetto del calendario venatorio emesso da ogni Regione. Ma come spiega la LAC, alcune Regioni  hanno approvato una preapertura nei primi giorni di Settembre, autorizzando così più giorni di caccia e consentendo di uccidere un ulteriore grande numero di fauna selvatica.
 
Sarà una pre-apertura e una stagione in sostanziale assenza di controlli, dovuta a un riordino delle Province voluto dal Governo Renzi che ha determinato in molti casi l’azzeramento dei corpi di PoliziaProvinciale deputati ai controlli venatori e lo scioglimento del Corpo Forestale dello Stato.
 
I successivi governi non hanno portato migliorie, continua l’Associazione abolizione della Caccia, non hanno nemmeno attuato il Piano Nazionale anti bracconaggio, già accordato fra le Regioni, che prevedeva potenziamento del Comando Unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dei Carabinieri (unità data dall’assorbimento del Corpo Forestale nell’Arma dei Carabinieri), la riorganizzazione e la regionalizzazione dei Corpi provinciali di Vigilanza Venatori, la formazione dei magistrati, l’uniformazione delle competenze da attribuire alle guardie venatorie volontarie e l’adeguamento del quadro normativo nazionale per rendere più incisiva l’attività di vigilanza e controllo, con inasprimento delle sanzioni per i reati venatori, fino alla revoca definitiva della licenza di caccia.
 
Sarà di vitale importanza per la difesa della natura tutta, il voto espresso dagli italiani il 25settembre.
La LAC anche quest’anno è in prima fila in difesa della fauna selvatica e per tutelare la biodiversità con diffide, ricorsi ai TAR(Tribunali amministrativi Regionali) per richiedere l’annullamento di questi atti scellerati e la richiesta di impugnazione al Governo nei casi di Regioni che hanno deliberato Calendari Venatori e piani inaccettabili attraverso Leggi Regionali.

La preapertura 2022 è stata deliberata in:

  • Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia(solo Brescia), Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana (un giorno), Trentino-Alto Adige, Veneto.

In Valle d’Aosta, Liguria e in gran parte della Lombardia a forza di ricorsi è mancata la preapertura e quest’anno anche i cacciatori di Campania e Sicilia non l’hanno ottenuta.

In Campania l’amministrazione regionale ha scelto, per il secondo anno consecutivo, di non concedere nessuna preapertura, in Sicilia, invece, il TAR grazie a nostro ricorso con altre associazioni l’ha sospesa totalmente. In molte regioni alcune specie non sono state inserite nelle cacciabili, nelle Marche ad es., Regione che aveva la preapertura più ampia di tutte, è intervenuto grazie a ricorso il TAR, sospendendo il prelievo di Alzavola, Germano reale, Marzaiola e Quaglia.
 
Va dunque detto che grazie al perseverare di chi difende la natura, ai costanti ricorsi, siamo riusciti a ridurre le specie cacciabili in preapertura e i giorni dei calendari venatori per acquatici e altre specie. Sono già state escluse in molte regioni dalle cacciabili specie per le quali grazie a nostri ricorsi avevamo ottenuto la sospensione di preapertura l’anno scorso.
Vedremo nei prossimi giorni quali notizie arriveranno per altri ricorsi da parte di LAC.
 
Cosa può fare intanto un buon cittadino?
Può dare la massima attenzione e tenere a mente che la caccia in questi giorni nella maggior parte delle Regioni può essere esercitata solo da appostamento fisso o temporaneo(Verificate le modalità di caccia e le specie consentite sul sito dell’ Ufficio Territoriale Regionale della vostra regione).
LAC raccomanda a chi vede cacciatori che esercitano la caccia vagante, di chiamare i CARABINIERI FORESTALI o POLIZIA PROVINCIALE, o qualsiasi corpo di polizia.

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