Cacciatore di trofei paga 110 mila dollari per uccidere in Pakistan una capra di montagna in via di estinzione

Dopo averlo ucciso ha scattato il macabro selfie accanto all'animale morto.

Un cacciatore di trofei americano ha scatenato indignazione dopo che ha pagato 110.000  dollari per ottenere il permesso di uccidere una rara capra di montagna in Pakistan.

Un video postato sui social media, mostra Bryan Kinsel Harlan che si arrampica sulle montagne nella Regione settentrionale del Gilgit, in Pakistan, prima di sparare alla capra.
E’ stato accompagnato dalla guida che lo ha aiutato a tirare l’animale per le corna per poter poi scattare con orgoglio la sua foto ricordo con la capra accanto di specie Markhor.
 
“E ‘stato un tiro facile e ravvicinato e sono contento di aver preso questo trofeo”, – ha detto il cacciatore, al giornale pakistano Dawn . 
Secondo il Dawn è stata la quota più alta mai pagata per una caccia in Pakistan, e il terzo cacciatore americano a pagare almeno $ 100.000 in concessioni di permesso nelle ultime settimane ma Harlan ha versato più degli altri perché per avere la testa della capra ha pagato 110 mila dollari in contanti.
La caccia ha comunque scatenato la rabbia nei social media con commenti che hanno etichettato l’uccisione come crudele e senza logica.
“Le capre sono individui docili, non trofei”, -ha scritto il gruppo animalista PETA su Twitter, mentre alcuni pakistani hanno chiesto il divieto di cacciare tali animali.
Il markhor è l’animale nazionale del Pakistan, ma le sue corna ne fanno un bersaglio attraente per i tiratori ed è legale cacciare l’animale nel paese.
Classificata come specie in via di estinzione fino al 2015, ora è considerata “quasi minacciata” dall’Unione internazionale per la conservazione della natura.
Si stima che ci siano solamente circa 5.700 esemplari a livello globale.
 
Al cacciatore di trofei non interessa nulla di questi dati, anzi meglio, perchè ora avrà un animale raro appeso sul muro di casa e ogni giorno potrà dire: “l’ho ucciso io”, questo è l’orgoglio di cui va fiero. 

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