Bimbo in ospedale: accusati tutti i vegani

Un caso ancora tutto da chiarire, ma che tra le sue pieghe ha quella del veganismo; quindi, dagli giù al vegan! È la classica modalità con cui si trasforma un caso, magari estremo, nella criminalizzazione di una scelta nel suo complesso. Ma questo, naturalmente, avviene solo quando fa comodo.

bimbo ospedale Se un bambino finisce in ospedale a causa di un farmaco di sintesi chimica o di una vaccinazione o per una violenta reazione agli additivi chimici nei cibi… allora, il caso tenderà a “non esistere”, viene smentito, viene contenuto, viene sdrammatizzato, viene “ri-raccontato”, “ri-letto”; la “comunità convenzionale”, quella maggioritaria, dell’“accademia” medica e industriale, trasforma comunque l’episodio in una non-realtà.

Quando a finire in ospedale è magari un bambino che non è stato vaccinato (magari si è ammalato per tutt’altro motivo) o i cui genitori hanno fatto una scelta alimentare “non convenzionale”, allora è LA tragedia, IL caso, IL dramma, I criminali e il singolo caso, magari nemmeno ancora ben chiarito o magari estremo nel suo contesto, serve per travolgere una scelta, un principio, una comunità che “rompe” l’equilibrio prestabilito delle cose e che dà fastidio.

Il caso particolare diventa, insomma, un errore universale, o meglio, universalizza la criminalizzazione di una scelta. Anche stavolta è accaduto così. Il bambino di Pisa figlio di genitori vegan, è stato portato all’ospedale e gli è stato diagnosticato uno stato di malnutrizione. Quale occasione più ghiotta!!! Tutti i vegani criminalizzati!

Delinquenti che mettono a rischio la vita loro e dei figli. Peccato che non si faccia riferimento alcuno alle centinaia di migliaia di vegani che stanno benissimo, anzi: che sono più in salute di chi si ciba di merendine, bistecche di manzi allevati ad antibiotici e cibi precotti. E peccato che nemmeno ancora si sappia bene se quel bimbo fosse già stato svezzato (ma non pare) e che tipo di latte assumesse (se solo materno o di altra natura). Quindi di cosa si sta parlando? A: di un bimbo in condizioni di malnutrizione B: di una coppia di genitori che mangia vegan. E questo, senza bisogno di saperne nulla di più, è sufficiente per far affermare all’opinione pubblica che: vegan è sbagliato.

Ok, allora se le cose stanno così cominciamo a dire: 1 caso di anafilassi dopo vaccinazione= sbagliato vaccinare; 1 morto investito da un’auto=nessuno deve più usare l’auto; 1 reazione avversa da farmaci=sbagliato assumere farmaci; 1 morto annegato=sbagliato fare il bagno, chiudano spiagge e piscine. Vogliamo continuare? Oppure è forse il caso di fermarsi a pensare? Se sarà dimostrato che le condizioni di quel bambino sono dipese da scelte sbagliate dei genitori, sarà un errore da ricondurre a quelle persone per quel singolo caso. E ne risponderanno. Il resto è ipocrisia e opportunismo.

«Il caso del bambino denutrito ricoverato all’ospedale Meyer di Firenze non può essere utilizzato per denigrare una scelta alimentare come quella vegana che, se correttamente praticata, ha solo benefici, come confermato ormai dai maggiori istituti scientifici internazionali» ha detto la Lav. «L’eventuale irresponsabilità dei genitori del piccolo vegano, è in percentuale un fatto limitato in rapporto all’incredibile percentuale di bambini onnivori obesi (9,8%) e in sovrappeso (20,9%) di cui di cui l’Italia è leader negativa a livello europeo, con le relative patologie connesse ed elevati costi per il Servizio Sanitario nazionale». «Purtroppo, nonostante le evidenze scientifiche, la stragrande maggioranza dei pediatri sconsiglia ancora un’alimentazione priva di ingredienti animali, costringendo molti genitori alla rinuncia, oppure ad un rischioso “fai da te”.

Al di là del caso specifico di questo bimbo ricoverato nell’ospedale di Firenze per denutrizione, al quale auguriamo una pronta guarigione e ai suoi genitori una felice soluzione di questa vicenda, in tema di scelta veg esistono molta disinformazione e preconcetti diffusi».

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